31.12.15

Resoconti ViS 2015: parte #3 | Le Top 10 (gli eletti)

Affezionati,
e con la fine di questo 2015 si concludono anche i resoconti che decreteranno i venti eletti di questa personale classifica (le prime due parti: qui e qui), e che come di consueto, anticipano di poche ore lo scoccare di un anno nuovo.

30.12.15

Resoconti ViS 2015: parte #2 | I migliori lungometraggi (visti per la prima volta durante l'anno)

Seconda parte di questi resoconti 2015 che, seguendo lo stesso schema impostato ieri per i short films, prosegue ora con la selezione dei migliori quaranta lungometraggi visti (preciso nuovamente) per la prima volta nel corso dell'anno. Per i film già recensiti, c'è il link indirizzante agli articoli (per un consulto generale delle regole, invito comunque a rileggere qui).

29.12.15

Resoconti ViS 2015 #1 | I migliori cortometraggi (visti per la prima volta durante l'anno)

Affezionati lettori,
come di consueto, giunti alle soglie dell'anno nuovo, è il momento di dare spazio alla prima parte sugli immancabili resoconti del cinema assimilato nel corso dell'anno. Si seguiranno all'incirca le stesse modalità di catalogazione adottate l'ultima volta, con qualche leggera variante. Per prima cosa l'inventario non si baserà sui soli film realizzati durante l'anno ma bensì, importante (ci tengo sempre a precisarlo), su quelli visionati per la prima volta in questo 2015, con la differenza però, che stavolta si è deciso di optare per l'inserimento in lista solamente dei film più significativi, quindi, solo quelli che il sottoscritto considera essere stati i migliori.

26.12.15

Symptoma (Symptom)

Angelos Frantzis
Grecia, 2015
84 minuti

«Symptoma parla dei nostri demoni interiori. Il film si immerge nell’inconscio di una donna, solo per rivelare il sintomo dell’eterna lotta tra istinto e morale... Ho avuto l'idea alla base di Symptoma ripensando ad alcuni sogni che ho fatto, sui quali mi sono interrogato nel tentativo di dare loro una spiegazione. Al centro della sceneggiatura, vi è il tentativo di spiegare ciò che noi consideriamo essere il diavolo». - Angelos Frantzis


17.12.15

The Visitor

Rachel Monosov
Israele, Belgio, 2015
15 minuti

Manca poco alla fine di questo 2015, ma con altissime probabilità (e con lo stilare degli imminenti resoconti ne avremo conferma), al momento il cortometraggio di Rachel Monosov, prima mondiale all'ultimo IFFR, si posiziona indubbiamente tra i migliori visionati nel corso dell'anno.

25.11.15

Cloud Shadow (Wolkenschatten)

Anja Dornieden, Juan David González Monroy
Germania, 2014
17 minuti

"Immaginate un quadro. Immaginate il quadro di un luogo. Immaginate questo luogo come un paesaggio. Immaginate la luce in questo paesaggio. Immaginate il calore irradiato da questo paesaggio. Immaginate il benessere che deriva da questo calore. Immaginate di riuscire a conservare questo sentimento...

19.11.15

Thou Wast Mild and Lovely

Josephine Decker
USA, 2014
78 minuti

La sensuale Sarah e il rude Jeremiah: figlia e padre (padrone/amante). Un microcosmo familiare isolato e cinto nel fertile suolo dell'America rurale più profonda, quella del Midwest, nido di segreti ed incesti; pulsioni ancestrali liberate lontano dallo sguardo austero della società.

7.11.15

Medeas

Andrea Pallaoro
USA, Messico, Italia, 2013
100 minuti

Ennis è un allevatore, padre dai modi rudi e fervente cattolico. Instancabile lavoratore vive con la moglie Christine e i cinque figli nelle sconfinate campagne rurali della California. Il lungo periodo di siccità comporta un calo della produzione; l'uomo è sempre più nervoso ed esigente, sia con i figli (specialmente i più grandi, alle prese con i primi turbamenti dell'adolescenza) che con la moglie, dalla quale pretende attenzioni alle quali ella sembra rifuggire. L'unità del nucleo famigliare inizia a dare segni di cedimento e, nel frattempo, Christine allaccia una relazione extraconiugale... 

28.10.15

Echi #25 | Naufragio

Pedro Aguilera
Spagna, Francia, 2010
88 minuti

Robinson, ragazzo di colore, arriva dal mare, viene trasportato dalle onde e approda nelle coste spagnole. Robinson ha delle visioni che sfociano in terribili momenti di epilessia. Durante queste visioni sembra mettersi in contatto con il "padre". Robinson vuole ricongiungersi a lui e per farlo deve arrivare a Nord, perchè quella è la destinazione per poter portare a termine la sua missione...

15.10.15

Gia panta (Forever)

Margarita Manda
Grecia, 2015
86 minuti

Costas ed Anna: lui è un macchinista di treni; lei un'addetta alla biglietteria del traghetto portuale. Due anime in fuga dalla solitudine che ne accompagna l'odierno transitare, plumbeo come il cielo che ognuno di loro, ancora inconsapevole delle reciproche esistenze, contempla assorto dal proprio personale spazio (la fermata di un autobus; il terrazzo di un'appartamento).

6.10.15

Adieu Chantal

La chambre
Chantal Akerman
USA, 1972 | 11 minuti 

Ci ha lasciati inaspettatamente, Chantal.
Triste destino che appare quasi come un presagio, se penso che non più di due settimane fa, tornai sull'argomento con un compendio delle sue opere più significative (realizzate nei Settanta) per la rubrica Lo Spazio (In)Visto nel blog di Caden, Il Buio in Sala. Il mio personale contributo, in queste pagine, lo trovate nei link qui sotto. In questo preciso istante, invece, vorrei ricordarla così, attraverso le immagini di quest'opera breve; sdraiata sul letto di quella chambre, dalla quale ci osserva(va)...

30.9.15

Digressioni #5 | The Green Inferno

Eli Roth
USA, 2013
103 minuti

Due libere impressioni sull'ultima fatica dello scanzonato Eli Roth, film che il tam tam mediatico sul possibile disseppellimento dalle ceneri di quel filone italo-cannibalico che vide il suo periodo di gloria a ponte tra gli anni Settanta e Ottanta, ha spinto inevitabilmente alla curiosità, essendo il sottoscritto da sempre un estimatore dei "filmacci" nostrani nudi e crudi realizzati in tal periodo.

24.9.15

Tracce #31 | Saute ma ville

Chantal Akerman
Belgio, 1968
12 minuti

Interessante e curioso esordio di Chantal Akerman. Questo primo cortometraggio è un esperimento goliardico, ma dal quale emergono già lo stile e i temi che influenzeranno le successive opere della cineasta belga, specialmente in attinenza a quelle realizzate negli anni Settanta, il suo periodo più sperimentale.

19.9.15

Echi #24 | L'alba di Lisbona

Morning of Saint Anthony’s Day (Manhã de Santo António)
João Pedro Rodrigues
Portogallo, Francia, 2012
25 minuti

Tra i corti, forse il miglior Rodrigues.
Il regista portoghese rende omaggio, del tutto casualmente, alla propria città natale e alle celebrazioni della Giornata di Sant'Antonio (festa nazionale del patrono di Lisbona dove, per tradizione, gli innamorati sono soliti scambiarsi vasi di basilico con garofani di carta ed estratti di poesie), tratteggiando un'atipica parabola di romeriana memoria nella quale assistiamo a un'insolito risveglio.

5.9.15

Noite Sem Distância (Night Without Distance)

Lois Patiño
Portogallo, Spagna, 2015
23 minuti

"Presagi, figure, apparizioni... Gli alberi parlano, nel deserto, e la notte sembra ascoltarli. Montuose figure estatiche scolpiscono il volto della distanza... Ci sono tracce di anime nel paesaggio." - Teixeira de Pascoaes

27.8.15

Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles

Chantal Akerman
Belgio, Francia, 1975
193 minuti


- "Se fossi una donna non ce la farei ad andare a letto con qualcuno che non amo." - "Non puoi saperlo, non sei una donna."

Quando ripenso agli esemplari riediti in dvd della sempre elogiabile Criterion Collection, la mente non può che soffermarsi su quel manifesto ritraente una donna in cucina, tale Jeanne Dielman, intenta a preparare un macinato di carne. E ricordo che all'epoca, ancora abbastanza profano di certo cinema, durante le prime esplorazioni sul sito incappai pure in un video:

16.8.15

68° Festival del Film Locarno: resoconti personali

Per chi non se la sentisse di leggere fino in fondo (cosa del tutto giustificabile) può saltare direttamente in appendice al post, per consultare l'elenco dei film in crescente ordine di preferenza.

Di ritorno anche quest'anno, per il terzo consecutivo, dal consueto viaggio locarnese che ha visto il sottoscritto immerso nelle proiezioni festivaliere per quattro giorni, vediamo di stendere alcune impressioni al volo su quanto riuscito a visionare durante questa sessantottesima edizione che, ad ogni anno, sembra purtroppo risentire gradualmente degli influssi commerciali dettati dalla popolarità dei festival maggiori.

6.8.15

La Fièvre (A Spell of Fever)

Safia Benhaim
Francia, 2014
40 minuti

Origina e si sospende a tutti gli effetti in quello stato d'alterazione suggerito dal titolo, il paradisiaco mediometraggio rivelazione di Safia Benhaim, giustamente premiato con un Tiger Award (vinto in ex aequo con la coppia Russell/Rivers e i rispettivi corti: Greetings to the Ancestors e Things) all'ultimo IFFR. Un autentico incantesimo, generato dall'incontro/congiungimento in forma onirica di due esistenze, e un solo corpo, al centro di un viaggio che si colloca su due differenti piani temporali, attraverso un accurato montaggio parallelo:

25.7.15

Riflessi della follia #2 | Mosquito the Rapist

Marijan David Vajda
Svizzera, 1976
87 minuti

Liberamente ispirato alle reali e agghiaccianti gesta di Kuno Hoffmann, (il celebre "vampiro di Norimberga"), il poema funerario diretto da Marijan David Vajda è senza dubbio una delle gemme antesignane più ascose, nel già di per sé occulto panorama di film riguardanti, anche solo trasversalmente, il controverso tema della necrofilia.

21.7.15

Big Boy

Shireen Seno
Filippine, 2012
89 minuti

Immaginare un'epoca lontana attraverso i racconti di chi l'ha vissuta, e registrarne (ricrearne) l'esistenza, facendola propria, come se a viverla fossimo stati noi, in un tempo in cui non eravamo presenti. L'attrattiva per questo primo lungometraggio di Shireen Seno, nasce da una semplice istantanea; il fotogramma di un bambino immortalato con lo sguardo volto al cielo, e al margine dell'inquadratura, il tipico effetto del light-leaks (quelle perdite di luce rosseggiante, caratteristiche dei cambi scena su pellicola).

17.7.15

Kid

Fien Troch
Belgio, 2012
88 minuti

Abbandonati dal padre in tenera età, Kid e il fratello maggiore Billy crescono assieme alla madre una vita fatta di sacrifici nella fattoria di un piccolo paese periferico. Ben presto la situazione economica precipita, e la donna finisce con l'indebitarsi finchè, un tragico giorno, viene assassinata da due creditori proprio di fronte la porta di casa, e allo sguardo allibito dei figli. Affidati temporaneamente a una coppia di zii, per i ragazzi arriverà il momento di riallacciare i difficili rapporti con il padre. Ma per Kid, l'afflizione per il lutto e il persistente ricordo di una promessa, continuano ad opprimerlo fino al compimento di un gesto estremo...

12.7.15

Tracce #30 | The Garden of Polymitas

Martha Jurksaitis, Kathy Alberici
Uk, 2014
10 minuti

In concomitanza al filtrare dei primi raggi solari attraverso una finestra, cresce un vociare di persone, bambini, e il rumore di veicoli in transito che omogeneamente commuta in un tappeto musicale elettronico; profondamente ipnotico, suggestivo e perdurante. Sostanzialmente, infatti, è il suono a mantenere viva l'attenzione di chi osserva The Garden of Polymitas (visibile qui), opera dichiaratamente ispirata ai lavori di Franco Piavoli, poichè come spiega Kathy Alberici: "il cinema, così come gran parte della nostra esistenza, è sagomato dal suono, ma al contrario del dialogo, raramente diventa l'obiettivo primario della nostra attenzione".

5.7.15

The Capsule

Athina Rachel Tsangari
Grecia, 2012
35 minuti

Benvenuti, nel chimerico regno dell'eclettica Athina Rachel Tsangari. La regista di Attenberg (2010), contattata dal collezionista d’arte Dakis Joannou (per il progetto DesteFashionCollection),  dirige e sceneggia con l'ausilio della disegnatrice Aleksandra Waliszewska un'opera stilosa e graffiante (totalmente diversa dal succitato film e quindi, dal recente stereotipo di matrice ellenica), che ci introduce inaspettatamente in un universo surreale, spalancandoci le porte di una crepitante magione gotica del Settecento arroccata sugli scogli di un'isola nell'arcipelago delle Cicladi.

28.6.15

Echi #23 | Silvano Agosti

Nulla, unisce più profondamente il sole alla terra, della distanza che li separa.

"Non ho l’esigenza di fare un film solo perché ne ho fatti altri. Se non ho un’idea che mi dia la sensazione di innovare almeno un po’ il linguaggio, di lasciare una traccia vera, allora non mi interessa. Io do la priorità assoluta alla vita, voglio essere uno "spacciatore di vita". Il cinema è il linguaggio dell’invisibile, deve farti capire che tu credi di aver visto ma in realtà non hai mai visto nulla. C’è un abisso tra guardare e vedere. Molti oggi prendono in mano la macchina da presa senza rendersi conto che, produrre immagini, è un mistero..."

Testo: Silvano Agosti (pensieri tratti da un'intervista di Adriano Lanzi per il portale Crak!)
Frames: Il Giardino delle Delizie (Italia, 1967)

16.6.15

Tracce #29 | The films of Konstantina Kotzamani #2: Arundel

Konstantina Kotzamani
Grecia, 2012
18 minuti

Se n'era già parlato qui (nelle Tracce #15), del visionario cinema di Konstantina Kotzamani, successivamente alla scoperta di un sample work dei suoi film (tutti cortometraggi) e dal trailer dell'ultimo Washingtonia, presentato tra gli altri, anche al 32° TFF. L'attesa maggiore però, sulla base di quanto potuto scorgere all'epoca (e stando alle esigenze stilistiche ricercate dal sottoscritto), era tutta per questo Arundel, che ora, a visione compiuta, riconferma le favorevoli impressioni già emerse con il precedente Pigs, e con il quale, mantiene sicuramente una sua continuità.

6.6.15

Echolot (Sonar)

Athanasios Karanikolas
Germania, 2013
78 minuti


Un gruppo di giovani berlinesi si riunisce per trascorrere un fine settimana in un casolare di campagna. Uno stacco dall'ordinario, una rimpatriata che in realtà funge da insolita commemorazione funebre; la (ri)elaborazione di un lutto che fa sentire ancora il suo peso, un anno dopo la scomparsa del loro amico Franz, morto suicida in circostanze ancora poco chiare...

28.5.15

Segnali da un pianeta in via di estinzione

Franco Brocani
Italia, 1972
11 minuti

Abbagliante e metamorfico cortometraggio partorito "dall'alieno" Brocani, ambientato in un futuro distopico che descrive un mutamento in atto. Una voce radio, diffonde apocalittici segnali, appunto, annunciando la progressiva decadenza (fisica e morale) del pianeta Terra e dei suoi abitanti, destinati a perdere la loro individuale conformazione per divenire altro che ombre inconsistenti sul suolo di un paesaggio smarrito e infecondo, composto di sole reliquie (come i resti di un vecchio passeggino arenato sugli scogli), a simbolo di una vita oramai estinta.

21.5.15

The Quiet Roar

Henrik Hellström
Svezia, Norvegia, 2014
75 minuti

Marianne è una donna di sessantotto anni che, affetta da una malattia incurabile, scopre di avere soli tre mesi di vita. Angosciata dalla sua condizione decide di sottoporsi a un trattamento terapeutico sperimentale a base di psilocibina; una sostanza presente in alcuni funghi psichedelici capace di migliorare le facoltà mnemoniche, e indurre così a positivi cambiamenti dello stato d'animo. Lo scopo, è di cercare attraverso l'ipnosi, un riparo alle possibili colpe del passato (l'esito negativo del proprio matrimonio), prima della fine.

17.5.15

Echi #22 | Nymph()maniac (director's cut): origini e trasfigurazioni

Lars von Trier
Danimarca, Germania, Uk, Belgio, 2013
326 minuti

In fin dei conti, visionare la tanto chiaccherata porno-director's cut dell'ultima faticaccia di quel "cattivone" di von Trier, nulla apporta di per se alla già esauriente versione uscita nelle sale, se non appunto, qualche manciata di macro-dettagli anatomici e fluidi organici annessi. Certo, tra i nuovi inserti, l'esplicita sequenza dell'auto-aborto resta con alta probabilità quella che genera il maggior impatto ma, come direbbe Seligman durante la discussione con Joe, a tal riguardo: "Che gioia può dare, conoscere nei dettagli, come una giovane donna incinta ha proceduto alla rimozione di un  feto".

10.5.15

Butter on the Latch

Josephine Decker
USA, 2013
70 minuti

Dopo una notte passata in compagnia di un probabile sconosciuto, Sarah si risveglia, in evidente stato confusionale, e fugge per raggiungere la foresta di Mendocino (Nord della California), nota per lo svolgimento annuale di un folk-festival di musica balcanica. Qui, incontra l'amica Isolde con la quale si intrattiene in danze, canti, ed escursioni naturaliste nel cuore di un bosco, attrattiva di misteri, che sembra perturbare profondamente Sarah a livello interiore.

30.4.15

Il Pianeta Azzurro

Franco Piavoli
Italia, 1981
79 minuti

Direi che se estraessimo in ordine i principali fotogrammi che compongono Il Pianeta Azzurro, per poi riassestarli all'interno di una superficie quadra fino a costruirne un mosaico, e osservarli così avendone la totale visione d'insieme, ci si accorgerebbe innanzitutto della precisa euritmia tonale dove a predominare è il colore azzurro, per l'appunto (quello del cielo, del disgelo, dell'acqua e del crepuscolo), e che in sostanza, dischiude e suggella l'idillico capolavoro di Franco Piavoli.

23.4.15

Echi #21 | Le streghe, femmes entre elles

Jean-Marie Straub
Francia, Italia, 2009
20 minuti

Nel cuore virente di un bosco, Circe e Leucò posano immobili e statuarie intessendo una conversazione sull'uomo e la sua natura; animale, e divina. Ed è un eloquio dalla voluta imposizione teatrale che, come da formazione nel cinema di Straub e della moglie Danièle Huillet (con la quale lavorò fino al 2006, l'anno della sua scomparsa) nasce e si fonda da sempre su matrice letteraria, e che nel caso in questione corrisponde all'opera intitolata Dialoghi con Leucò (1947) di Cesare Pavese; poeta più volte rivisitato, come nel precedente Le genou d'Artemide (2008). 

19.4.15

Tracce #28 | Florealità e memorie: opere brevi di John Warren

"Ogni registrazione è per me una rivelazione, sintonizza il mio stato emotivo con la vita interiore del soggetto." - John Warren

La poetica sublimazione dell'immagine: il cinema di John Warren è un'estatica mescolanza di memorie, sogni, emozioni e poesia. Attraverso una (s)composizione prettamente naturalista e floreale, l'artista indaga sull'importanza della vita e su ricordi personali, sulla natura stessa e l'inesplicabilità del cosmo, cercando di (ri)trasmettere un linguaggio diverso, trascendentale a quello comunemente inteso come cinematografico, proprio delle avanguardie americane del secolo scorso.

15.4.15

Il lirismo vampirico di Jean Rollin #2: Lèvres de Sang (Lips of Blood)

Jean Rollin
Francia, 1975
83 minuti

A volte è profittevole allontanarsi per un periodo da determinate visioni, da determinati stilemi filmici a lungo, e in passato ispezionati, per riaccostarcisi successivamente, dopo aver ampliamente scandagliato in altri territori (come il contemplativo più contemporaneo) con i quali è poi possibile riscontrare (per aspetti stilistici, non certo per intenti) similitudini inaspettate.

2.4.15

Il lirismo vampirico di Jean Rollin #1: inno celebrativo

Riguardo al cinema di Jean Rollin (Neuilly-sur-Seine, 1938 – Parigi, 2010), Roberto Curti, nel nocturno dossier n°81 (guida al cinema surrealista) scrisse: "appartiene a quel territorio incerto e mutevole che sta tra il sonno e la veglia. E come tutti i sogni, sfuma e cambia di forma e senso nel ricordo, svela percorsi e implicazioni occulte proprio mentre si fa via via più confuso, fino a scomparire. Restano le immagini: suggestive, ermetiche, ipnotiche. Incredibilment vivide, eppure dai contorni soffusi e irreali, come miraggi di celluloide."

29.3.15

Echi #20 | L'isola di Pasqua

The Quarry
Ben Russell
USA, 2002 | 4 minuti

La magnetica potenza dell'immagine; di una sola immagine e della profondità del suo colore impressi su pellicola. Sta tutto qui The Quarry, nella disarmante naturalezza di questo ammaliante "scatto" eseguito da Ben Russell a Easter Island, capace di emozionarci come se fossimo stati lì, a contemplare quel luogo, in quell'istante compreso tra le 3:07 e le 3:13 di un pomeriggio di tredici anni fa. Come cita un passo di Katherine Routledge tratto dal suo The Mistery of Easter Island (1919): "qui, come altrove, la meraviglia del luogo può essere apprezzata solamente dall'occhio che viene addestrato a vedere."

25.3.15

Apariciones (Aparitions)

Maria Luz Olivares Capelle
Austria, 2014
23 minuti

Di concreto è la luce, che iscrive per intero, ammantandola di poetiche riverberazioni, la pellicola dell'artista di origini argentine Maria Luz Olivares Capelle. È la luce del sole, che se immaginassimo come un proiettore naturale puntato in direzione del cielo (lo schermo) dopo un temporale, finirebbe col generare quell'arcobaleno visibile agli occhi del mondo esattamente come un'apparizione (un film); una registrazione della vita se vogliamo, o meglio, una possibile registrazione di esistenze, remote, che abbiano attraversato un arco temporale.

18.3.15

Tracce #27 | Site Visit

Maïa Cybelle Carpenter
USA, Canada, 1999
10 minuti

Maïa Cybelle Carpenter, rientra a pieno diritto in quel fulgido panorama di artisti proiettati verso lo studio e la creazione di un cinema astrattista e policromatico, dove la sostanziale forma comunicativa è affidata esclusivamente all'alterazione dell'immagine.

8.3.15

Echi #19 | Pour toutes les femmes: America

Valérie Massadian
Francia, 2013
7 minuti

Rievocando la formula dell'anno scorso (qui, Réponses de femmes di Agnès Varda), per la giornata dedicata alle donne trovo sia calzante segnalare opere (ancor meglio se brevi, frammentarie ma incisive) realizzate da donne, e nelle quali, la donna, è sotto tutti gli aspetti, assoluta protagonista.

Transizioni #1

La superbia andò a cavallo...











... ma tornò a piedi.







frames: A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence (Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza) 
di Roy Andersson (Svezia, Ger, Nor, Fra, 2014)

25.2.15

Riflessi della follia #1 | Ames Perdues

Un magistrale Vittorio Gassman parla dell'immaginario fratello schizoide (praticamente, di lui stesso, in quanto sdoppiamento della propria personalità) al nipote, in Anima Persa (Italia/Francia, 1977). Un'opera dai risvolti torbidi, spiazzante, e che con molta probabilità, verrà ricordata negli anni come la più cupa dell'intera filmografia di Dino Risi.

21.2.15

The Poacher Woman of the Montafon (Die Wilderin von Montafon)

Evamaria Schaller
Germania, Austria, 2011
21 minuti

Non è una casualità, che The Poacher Woman of the Montafon, presentato all'ultimo IFFR all'interno del programma Follie surrealiste, trovi adeguata collocazione dopo la segnalazione di Oilfields Mines Hurricanes. Con l'opera di Altenried, infatti, è possibile riscontrare analogie, soprattutto per quanto riguarda la simbiosi naturalistica e la riacquisizione di uno spazio intimo, connaturale alla propria individualità, o che possa ricomporne i frammenti. Nell'operato performativo di Evamaria Schaller, i tagli sono evidenti (Handarbeiterin, verschwestern), e nel caso dell'inscrutabile docu-film/performance preso in osservazione,

16.2.15

Oilfields Mines Hurricanes

Fabian Altenried
Germania, 2014
122 minuti

Salpa viaggia a bordo di una vecchia Golf II verso una destinazione ignota, alla ricerca di qualcosa che non troverà mai. Egli percorre un mondo nel quale ogni altra presenza umana sembra essersi estinta, o meglio, esiste, ma totalmente estranea alla dimensione embrionale che ingloba quest'uomo dalla personalità frammentata. L'unico corpo/organismo che lo accompagna, è un pesce primitivo (una Salpida Maxima - qui) che costui porta come una protesi sul mento e con il quale può interagire, nel corso del suo viaggio involutivo...

11.2.15

Silent Ones (A Csendesek)

Ricky Rijneke
Olanda, Ungheria, 2013
97 minuti

Csilla, una giovane donna ungherese, si sveglia all'interno di un'auto capovolta nelle campagne di un luogo imprecisato. Il suo primo pensiero è rivolto al fratello minore, Isti, che viaggiava con lei e che ora, sembra scomparso senza lasciare traccia. Sconvolta dall'accaduto, la donna incontra Gabor, un'imprenditore poco affiidabile che la convince a lavorare per lui a bordo di una nave mercantile diretta verso l'Europa Occidentale.

6.2.15

44° IFFR Short #2 | You're Dead to Me

Ting Min-Wei
Singapore, 2015
15 minuti

Predomina un silenzio perpetuo in You're Dead to Me; un silenzio che non si limita esclusivamente all'ambientalità, poichè proprio quel determinato ambiente (il cimitero di Bukit Brown, a Singapore) lo diffonde in maniera tangibile nel nostro animo. Diviene quindi un silenzio peculiare di quel limbo che ci separa dalle persone più care nell'istante dell'abbandono; quelle che abbiamo salutato, per l'ultima volta, allo svanire di questa fragile condizione d'esistenza terrena.

3.2.15

Segnalazioni: 44° IFFR International Film Festival Rotterdam

Si è conclusa pochi giorni fa la quarantaquattresima edizione dell'IFFR. Venerdì, la giuria dell'Hivos Tiger Award (i film in competizione) ha infatti proclamato le sue scelte, incoronando ben tre film: La obra del siglo di Carlos M. Quintela; Vanishing Point di Jakrawal Nilthamrong e Videophilia (and Other Viral Syndromes) di Juan Daniel F Molero. Nella ricchissima sezione cortometraggi, invece, è doveroso ricordare i premi a due tra gli autori più significativi del cinema etnografico/sperimentale: gli immancabili Ben (Russel & Rivers), il primo con Greetings to the Ancestors, e il secondo con Things. Il terzo Canon Tiger Award è andato al francese La fièvre di Safia Benhaim, mentre Naše telo del serbo Dane Komljen, è stato selezionato per competere nella categoria cortometraggi EFA (European Film Awards)

1.2.15

44° IFFR Short #1 | Temp(l)i e segnali; analogici e crepuscolari

Pan (Anton Ginzburg)
USA, Uzbekistan, 2014
6 minuti

Partendo dalla suggestiva esplorazione di un tempio islamico avvolto in un silenzio tombale (il sonoro è completamente assente) nello stato dell'Uzbekistan (una volta repubblica dell'Unione Sovietica), l'artista newyorkese ma originario di San Pietroburgo, Anton Ginzburg, costruisce un'originale indagine sull'interazione tra le tecnologie di riproduzione attraverso il tempo. In Pan, la materialità della pellicola cinematografica si pone a confronto con l'immagine video di una tv analogica (ma il rapporto può valere anche per il digitale), che ne diffonde i propri segnali di crominanza.

29.1.15

O Quinto Evanxeo de Gaspar Hauser (The Fifth Gospel of Kaspar Hauser)

Alberto Gracia
Spagna, 2013
62 minuti

Molto tempo fa, un giovane uomo comparve immobile in una piazza di Norimberga. Aveva con se un libro di preghiere e una lettera che lo identificava con il nome di Kaspar Hauser. Si reggeva in piedi con difficoltà, non sapeva parlare e teneva a malapena gli occhi aperti. Quando più tardi riuscì a raccontare la storia della sua vita, affermò di essere rimasto segregato in un'angusta cella buia fin dalla nascita e nutrito a pane ed acqua per sedici anni. L'unica sua fonte di compagnia era un piccolo cavallo in legno. Con il tempo è diventato una leggenda. Ancora oggi, la sua vera identità resta un mistero...

24.1.15

Plemya (The Tribe)

Miroslav Slaboshpitsky
Ucraina, 2014
132 minuti


Tra le mura di un istituto speciale per ragazzi sordomuti si cela una vera e propria organizzazione criminale dedita a traffici di droga, sopprusi e prostituzione. Il nuovo arrivato Sergey, trova ben presto una collocazione all'interno del gruppo, riuscendo a conquistarsi un certo grado (per sua salvaguardia personale) all'interno della gerarchia costituita. Sembra funzionare, perlomeno finchè Sergey non commette l'errore d'infatuarsi di Anna, una delle due ragazze spinte a prostituirsi e che ora, prossima al trasferimento per un'Italia carica d'illusioni, scopre di essere in stato interessante...

20.1.15

A Blank Slate

Sara Eliassen
Norvegia, USA, 2014
28 minuti

In una località costiera di villeggiatura, durante la stagione invernale, una donna cerca d'ingannare il tempo aggirandosi con fare inquieto e disorientato per le vie spopolate e per i caffè, dove quelle poche persone che li occupano sembrano accorgersi solamente della sua presenza. Alla sera, dalla finestra della sua camera d'albergo è solita osservare la ferrys wheel illuminata che domina su un parco giochi; qualcosa che sembra catturare in modo particolare la sua attenzione...