30.4.15

Il Pianeta Azzurro

Franco Piavoli
Italia, 1981
79 minuti

Direi che se estraessimo in ordine i principali fotogrammi che compongono Il Pianeta Azzurro, per poi riassestarli all'interno di una superficie quadra fino a costruirne un mosaico, e osservarli così avendone la totale visione d'insieme, ci si accorgerebbe innanzitutto della precisa euritmia tonale dove a predominare è il colore azzurro, per l'appunto (quello del cielo, del disgelo, dell'acqua e del crepuscolo), e che in sostanza, dischiude e suggella l'idillico capolavoro di Franco Piavoli.

23.4.15

Echi #21 | Le streghe, femmes entre elles

Jean-Marie Straub
Francia, Italia, 2009
20 minuti

Nel cuore virente di un bosco, Circe e Leucò posano immobili e statuarie intessendo una conversazione sull'uomo e la sua natura; animale, e divina. Ed è un eloquio dalla voluta imposizione teatrale che, come da formazione nel cinema di Straub e della moglie Danièle Huillet (con la quale lavorò fino al 2006, l'anno della sua scomparsa) nasce e si fonda da sempre su matrice letteraria, e che nel caso in questione corrisponde all'opera intitolata Dialoghi con Leucò (1947) di Cesare Pavese; poeta più volte rivisitato, come nel precedente Le genou d'Artemide (2008). 

19.4.15

Tracce #28 | Florealità e memorie: opere brevi di John Warren

"Ogni registrazione è per me una rivelazione, sintonizza il mio stato emotivo con la vita interiore del soggetto." - John Warren

La poetica sublimazione dell'immagine: il cinema di John Warren è un'estatica mescolanza di memorie, sogni, emozioni e poesia. Attraverso una (s)composizione prettamente naturalista e floreale, l'artista indaga sull'importanza della vita e su ricordi personali, sulla natura stessa e l'inesplicabilità del cosmo, cercando di (ri)trasmettere un linguaggio diverso, trascendentale a quello comunemente inteso come cinematografico, proprio delle avanguardie americane del secolo scorso.

15.4.15

Il lirismo vampirico di Jean Rollin #2: Lèvres de Sang (Lips of Blood)

Jean Rollin
Francia, 1975
83 minuti

A volte è profittevole allontanarsi per un periodo da determinate visioni, da determinati stilemi filmici a lungo, e in passato ispezionati, per riaccostarcisi successivamente, dopo aver ampliamente scandagliato in altri territori (come il contemplativo più contemporaneo) con i quali è poi possibile riscontrare (per aspetti stilistici, non certo per intenti) similitudini inaspettate.

2.4.15

Il lirismo vampirico di Jean Rollin #1: inno celebrativo

Riguardo al cinema di Jean Rollin (Neuilly-sur-Seine, 1938 – Parigi, 2010), Roberto Curti, nel nocturno dossier n°81 (guida al cinema surrealista) scrisse: "appartiene a quel territorio incerto e mutevole che sta tra il sonno e la veglia. E come tutti i sogni, sfuma e cambia di forma e senso nel ricordo, svela percorsi e implicazioni occulte proprio mentre si fa via via più confuso, fino a scomparire. Restano le immagini: suggestive, ermetiche, ipnotiche. Incredibilment vivide, eppure dai contorni soffusi e irreali, come miraggi di celluloide."