Malgorzata Szumowska
Francia, Polonia, Germania, 2011
95 minuti
Riesumi - Il nome di Malgorzata Szumowska non è nuovo al sottoscritto. Il cortometraggio Crossroad (pienamente apprezzato) integrato nel progetto collettivo Visions of Europe, era stato fino ad ora l'unico contatto con il cinema della giovane regista polacca. Al contrario, duole asserire che questo lungometraggio ha più che in parte deluso le aspettative, e se non fosse per la sempre ottima interpretazione di un'attrice come Juliet Binoche e qualche exploit nel finale, Elles sarebbe scivolato ben presto nel dimenticatoio.
Francia, Polonia, Germania, 2011
95 minuti
Riesumi - Il nome di Malgorzata Szumowska non è nuovo al sottoscritto. Il cortometraggio Crossroad (pienamente apprezzato) integrato nel progetto collettivo Visions of Europe, era stato fino ad ora l'unico contatto con il cinema della giovane regista polacca. Al contrario, duole asserire che questo lungometraggio ha più che in parte deluso le aspettative, e se non fosse per la sempre ottima interpretazione di un'attrice come Juliet Binoche e qualche exploit nel finale, Elles sarebbe scivolato ben presto nel dimenticatoio.
E' la storia di Anne, una giornalista (sposata con due figli e un marito spesso assente) impegnata su un articolo riguardante il problema della prostituzione tra le giovani studentesse, in quella Parigi dove vivere è diventato estremamente costoso. In particolare, la donna si concentra sulle interviste a due di queste: una ragazza francese e l'altra polacca, che nel corso del film sveleranno dichiarazioni e retroscena (molto espliciti) sulle loro "attività" extrascolastiche. Anne finirà per lasciarsi coinvolgere fin troppo emotivamente, tanto da rimettere in discussione tutto, il suo già debole, equilibrio famigliare...
Uno dei primi difetti di Elles risiede senz'altro in uno stile visivo eccessivamente patinato (proprio come la copertina del magazine Elle); del tutto inefficace, se lo scopo era quello di puntare all'effetto facile mediante scene di sesso a ripetizione, le quali avrebbero potuto illustrare allo stesso modo la condizione delle due studentesse, anche senza eccedere volutamente in particolari soft-core di infima fattura e devianze di pessimo gusto (la bottiglia, l'urina), eccezion fatta, forse, per alcuni brevissimi frammenti nei quali si respira un certo tocco di morbosità tipicamente vintage (il bacio allo specchio. Spell docet?). Dicasi altrettanto per le lunghe interviste, sfiancanti, che scivolano con superficialità senza mai riuscire a centrare concretamente nel profondo un problema, che nella realtà risulta assai più complesso. La parte veramente interessante di Elles non risiede nelle attività delle due giovani, ma bensì nell'attività quotidiana della protagonista, consumandosi all'interno del proprio nucleo famigliare. I momenti di maggior attenzione dunque, sono quelli che vedono una donna intenta a preparare la cena per la moglie del capo del marito; a "litigare" con il frigorifero che non vuole chiudersi oppure, a passare notti intere davanti al computer per concludere il suo lavoro. Ogni espressione dell'attrice francese, ogni dettaglio esplorato sul suo volto ne svela la lenta destabilizzazione interiore; turbamenti innescati dall'esterno e pronti ad esplodere durante l'intensa performance autoerotica nel bagno di casa. Gli ultimi 20 minuti racchiudono infatti le sequenze migliori, tra cui la cena "surreale", dove al posto degli ospiti, Anne vede materializzarsi tutti quegli uomini che hanno avuto rapporti con le studentesse; gli stessi che hanno così popolato non solo le pagine del suo articolo, ma indirettamente, anche le sue fantasie. La scena della colazione che conclude il film, appare come l'unico momento in cui si ricompone, presumibilmente, quella perduta armonia famigliare.
Uno dei primi difetti di Elles risiede senz'altro in uno stile visivo eccessivamente patinato (proprio come la copertina del magazine Elle); del tutto inefficace, se lo scopo era quello di puntare all'effetto facile mediante scene di sesso a ripetizione, le quali avrebbero potuto illustrare allo stesso modo la condizione delle due studentesse, anche senza eccedere volutamente in particolari soft-core di infima fattura e devianze di pessimo gusto (la bottiglia, l'urina), eccezion fatta, forse, per alcuni brevissimi frammenti nei quali si respira un certo tocco di morbosità tipicamente vintage (il bacio allo specchio. Spell docet?). Dicasi altrettanto per le lunghe interviste, sfiancanti, che scivolano con superficialità senza mai riuscire a centrare concretamente nel profondo un problema, che nella realtà risulta assai più complesso. La parte veramente interessante di Elles non risiede nelle attività delle due giovani, ma bensì nell'attività quotidiana della protagonista, consumandosi all'interno del proprio nucleo famigliare. I momenti di maggior attenzione dunque, sono quelli che vedono una donna intenta a preparare la cena per la moglie del capo del marito; a "litigare" con il frigorifero che non vuole chiudersi oppure, a passare notti intere davanti al computer per concludere il suo lavoro. Ogni espressione dell'attrice francese, ogni dettaglio esplorato sul suo volto ne svela la lenta destabilizzazione interiore; turbamenti innescati dall'esterno e pronti ad esplodere durante l'intensa performance autoerotica nel bagno di casa. Gli ultimi 20 minuti racchiudono infatti le sequenze migliori, tra cui la cena "surreale", dove al posto degli ospiti, Anne vede materializzarsi tutti quegli uomini che hanno avuto rapporti con le studentesse; gli stessi che hanno così popolato non solo le pagine del suo articolo, ma indirettamente, anche le sue fantasie. La scena della colazione che conclude il film, appare come l'unico momento in cui si ricompone, presumibilmente, quella perduta armonia famigliare.
più patinato di un numero di elle.
RispondiEliminae io non salvo manco il finale, che mi è parso piuttosto ridicolo...
Anche più patinato di Glamour ;)
EliminaIl finale piuttosto lo ricordo ambiguo, ma forse ti riferisci alla scena della cena, in quel caso grottesca, sicuramente.
esatto, quella (s)cena mi è rimasta sullo stomaco ahah :D
EliminaAhah! Simpatica, come nel tuo stile d'altronde :D
EliminaHo visto solo i trailers, quindi ne ho una visione molto sommaria...ma tutto sa di dejà vu o sbaglio?
RispondiEliminaIn effetti, nulla di nuovo Nella. Anzi, per certi versi c'è una rappresentazione dell'erotismo tipicamente anni novanta. E questo non è certo un pregio, visto il decennio.
EliminaCe l'ho lì da un pezzo, credo di averlo pure iniziato ma o la voglia era poco oppure hai perfettamente ragione a parlare di aspettative deluse. Sembra però doveroso raggiungere il finale...
RispondiEliminaPiù che il finale in sè, l'attenzione cresce nell'ultima mezz'ora grazie a due/tre momenti che se non altro, ripagano di quanto visto prima. Ma conoscendo i tuoi gusti, credo potresti tranquillamente esimerti. Niente di che alla fine.
EliminaLa cosa curiosa di questo post (scusa l'OT, ViS, ma a 'sto punto diventa doveroso), "Elles" a parte, è che ti stai sempre più avvicinando al surrealismo cavalloniano che, però, continui solamente a carezzare. Quand'è che, finalmente, ci benedici con una recensione del Maestro?
EliminaEro già tentato di scrivere su "Spell" il mese scorso, e me lo ero rivisto apposta. Però poi ho optato per "Viva la Muerte" perchè mi è venuto più semplice trarne delle riflessioni interessanti. Il film di Cavallone, apparentemente sembra semplice, ma in realtà ci sono tante recensioni in giro e quindi vorrei ricavarne una lettura che si discosti il più possibile da quella generale, e non è facile. A ogni modo sarà un titolo fondamentale per il blog, vai pure tranquillo che prima o poi avrai la mia benedizione cavalloniana :D
EliminaA questo proposito, mi è capitato di recente di rivederlo e volevo proprio parlartene, ma aspettavo che lo recensissi. Ti scrivo per mail alcune considerazioni a riguardo appena possibile - chissà, magari, vuoi perché concorde o vuoi per dimostrarmi che ho torto, ti daranno il la per questo attesissimo (almeno da parte mia) post.
EliminaOrpo, mi incuriosisci a 'sto punto! Nel frattempo, mi sa che un la, me lo beccherò con il post in programma per domani... Temo non ti piacerà però, ma mi frullavano davvero troppe cose in testa per rinunciare dallo scriverne :p
EliminaMail inviata. E temo io, invece, che non ti piacerà, almeno le considerazioni su Cavallone. Spero di sbagliare - non so. Ripeto, sei tu l'esperto qui.
EliminaAspetto con ansia il post di domani.
Eh, se riesco a venirne a capo. Mi sono accorto di un errore (la memoria tira brutti scherzi) e ora mi tocca riformulare gran parte del discorso, per il post :(
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