30.8.13

Locarno 66 #4 | Dead End

Tonia Mishali
Cipro, 2013
15 minuti


La crisi economica che ha affossato la Grecia vista come metafora attraverso il "punto di rottura" nella vita di una coppia di anziani; l'età che avanza, la mancanza di attività sociali e lavorative portano ad un'incomunicabilità irreversibile. Chi ne subisce maggiormente è la moglie, sprofondata in una solitudine di cui il marito sembra non accorgersi (e non solo per il problema uditivo), ma che al contrario, affannato dal disperato bisogno di sentirsi ancora giovane, continua imperterrito nelle sue scorribande quotidiane...
Ancora una volta, la terra di Yorgos Lanthimos si rivela lungimirante nel precedere tempi e situazioni. Ed è naturale che la drammatica condizione vissuta porti la sua cinematografia nel lanciarsi a capofitto in storie che allegoricamente possano rappresentarla. Chiariamo fin da subito però, che Tonia Mishali (classe 1973), qui al suo secondo cortometraggio (come regista, perchè se guardiamo al complessivo, emerge un curriculum davvero notevole tra lavori per la tv, teatro, video musicali, fotografia...), poco o niente spartisce con lo stile eccentrico della cosiddetta new-wave greca; Dead End è fondamentalmente una commedia, dai toni aspri certo, ma che segue una traiettoria ben collocata nei binari del contemporaneo classico. Tutto perfettamente al suo posto, preciso, senza sbavature (specialmente nel reparto fotografico e sonoro - geniale la differenza del rumore udito con, e la mancanza di apparecchio acustico) ma se vogliamo, anche senza virate particolari. Eccetto per una sequenza (foto in alto) che si potrebbe già considerare d'antologia per quanto esilarante ed equivoca: il protagonista si apparta in auto e tenta la fortuna grattando una miriade impressionante di "gratta e vinci", che vengono di volta in volta gettati sul prato circostante. L'equivocità, è data da un'esemplare ripresa dall'alto che inquadra la vettura che si muove in stile "copula", per tanto, c'è un crescendo di curiosità e d'imbarazzo (l'ottantenne ancora in piena attività erotica!?) ma che ovviamente, muta nell'ilarità generale del pubblico quando la furberia viene svelata. L'uomo riesce comunque a vincere una grossa somma di denaro, che verrà successivamente nascosto nel water del suo vecchio magazzino. Ed ecco che riemerge la metafora della crisi finanziaria: i tagli bancari che hanno fatto perdere credibilità ai cittadini di Cipro i quali, hanno iniziato a ritirare più contante possibile per tenerselo in casa. Il finale poi, riserverà una sorpresa ancora più amara, ma solo a noi; il marito tornerà ad indossare il suo apparecchio acustico e si accomoderà pacificamente sul divano, di fronte alla televisione, continuando come di consueto, a non accorgersi della povera moglie...
Traccia musicale dei titoli di coda: "Rest", qualcosa di memoria decisamente carpenteriana, composta da Christopher Malapitan. Sarebbe stato ignobile non averla segnalata... qui

5 commenti:

  1. Sembra davvero un corto con i fiocchi, peccato che sarà difficile trovarlo. Almeno adesso. Lo segno... in attesa. Grazie!

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    1. Qualche mese di attesa e poi, speriamo si cominci a scorgerne qualche traccia... Posso dirti comunque che in sala, l'accoglienza è stata calorosa!

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  2. Sbavo, ma credo anch'io ci sarà da aspettare un bel po' prima di trovarlo in giro. Penso di non aver mai visto niente proveniente da Cipro, con questo romperò il ghiaccio!

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    1. Per certi aspetti si notano le influenze della madre Grecia e in sala, è stato uno tra i più applauditi. A proposito di corti, questo sembra interessante, magari riesci a beccarlo?
      http://www.labiennale.org/it/cinema/70-mostra/film/sel-uff/orizzonti/cold-snap.html

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    2. Cribbio se sembra interessante! Mi era pure sfuggito, pensa te... il 6, se ce la faccio, me lo becco stravolentieri. Grazie!

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