17.8.13

Distant (Yuan Fang)

Zhengfan Yang
Cina, 2013
88 minuti


Locarno: mercoledì 14, ore 18:30, presso La Sala.
La città costiera di Zhenai, distante 1500 km dalla capitale di Pechino, era un tempo un piccolo villaggio di pescatori che, iniziato il suo processo di evoluzione nel 1980, si rivela ad oggi come una zona industrializzata e perfettamente integrata nell'economia cinese ormai in pieno sviluppo. Zhenai è anche la città natale di Zhengfan Yang (classe 1985), la cui trasformazione nel corso del tempo viene immortalata dal giovane regista in questo suo debutto al lungometraggio, dopo una serie di corti realizzati a partire dal 2007, alla sola età di 22 anni.
Distant, audace opera prima presentata nella sezione Concorso Cineasti del Presente alla 66a edizione del Festival del Film Locarno, si snoda attraverso 13 piani sequenza a camera fissa e privi di dialoghi, lavorando accuratamente sul sonoro ambientale e seguendo quindi l'impostazione già utilizzata dall'ungherese Benedek Fliegauf per il suo Tejùt; ma quì Yang dilata oltremisura spazi e tempi, decisamente ostici in alcuni passaggi, al limite della sostenibilità anche per i più avvezzi al cinema sottrattivo (il vecchietto che stancamente si trascina nei sotterranei della metropolitana e successivamente, in notturna, sul marciapiede di un viale alberato), abbattendo la soglia del ravvicinato e costringendo così lo spettatore ad osservare un'umanità ripresa tassativamente a distanza, non solo focale, ma anche psicologica. 13 frammenti di vita inavvicinabile, contraddistinti da comportamenti e azioni che vanno dall'abitudinario (l'attesa alla fermata degli autobus - il lavoro - la pausa pranzo - il gioco a palla dei bambini nel cantiere in costruzione) al misterioso (la sposa che resta sola nel parco - l'ambigua assistenza ospedaliera a un malato terminale, o forse si tratta di morte apparente?), in cui i microscopici abitanti di Zhenai sono improvvisamente costretti a confrontarsi con una modernità imperante ed imponente, ripiegati nella loro solitudine, transitano alienati per poi perdersi gradualmente in questa geografia di rapida industrializzazione. 13 affreschi in celluloide, magistralmente fotografati da Shengze Zhu ed evocanti sia la pittura dei paesaggi cinesi che le coreografie farsesche di Roy Andersson (Songs from the Second Floor) e che ancora una volta, fungono da tappeto assorbente della nostra condizione umana. Ma a fine visione, è indubbio che il punto di massima ispirazione del regista cinese resti il già accennato lavoro di Fliegauf; troppe sono le coincidenze, non solo a livello tematico/strutturale ma proprio visive, tanto che sembra quasi di rivederne il suo doppio (il faro del porto/la pala eolica - la piscina/la piscina - l'imbrunire/le ombre dei ragazzini che ballano - nuovamente il faro) e, volendo proprio scavare nella filmografia dell'ungherese, si potrebbe tirare in ballo anche Dealer e Hypnos per il citato segmento della metropolitana, diffondente una certa claustrofobicità. Per questo, nonostante in Distant si riconosca un lavoro considerevole e come già detto, coraggioso, l'impressione definitiva resta forse quella di un esercizio alquanto imitativo, un'opera sperimentale che però risente di una vera e propria originalità, arrivando seconda e dovendosi purtroppo confrontare (proprio come i personaggi che la popolano) nel campo, con la singolarità di Tejùt. Il che oltretutto, risultava più fluente e decisamente meno sfibrante, grazie anche alla durata inferiore. E a fine proiezione si contano i morti: sala da 900 posti, circa 400 occupanti. A luci accese, si e no 200 sopravvissuti...

10 commenti:

  1. Ormai sono diversi anni che non vengo a Locarno, ma che nostalgia... uno dei festival più interessanti, completi, a misura d'uomo e accoglienti che esistano. Tanto bel cinema in uno scenario da favola, senza le code e le corse a perdifiato dei festival maggiori.
    Scusa se il commento non è proprio attinente al film che hai recensito, ma in certi casi la malinconia ti assale... :-)

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    1. Tranquillo Kelvin, posso capirti, sono appena tornato e già sento la mancanza dell'ambiente festivaliero. Locarno è un'esperienza fantastica e hai ragione, accogliente è il termine più appropriato, ti senti praticamente a casa. Unico rimpianto: troppi film da vedere e purtroppo, pochissimo tempo a disposizione :( Ma per l'anno prossimo mi organizzerò in maniera ben diversa, questo è sicuro!

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  2. Peccato che il film, alla fine, sia stato una occasione sprecata e la visione sfibrante. Peccato, anche perché Fliegauf e Andersson sono "modelli alti", la fotografia, come dici, sembra molto bella ed evocativa e l'evoluzione della cittadina cinese sembra un tema interessante, se il regista ci sa fare (mi viene da pensare ai film di Zhang Ke Jia).
    Spero che gli altri film in concorso ti convincano di più. Ti invidio molto, comunque :)

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    1. Ho faticato è vero (complice anche l'orario, calcolando che avevo cominciato a tuffarmi nelle sale dalle 9 di mattina #_#), ma in ogni caso non è stata un'occasione sprecata. Il film comunque merita ed è ugualmente un'esperienza anche solo per il fatto di poter assistere su grande schermo a qualcosa che molto difficilmente avremo occasione di rivedere nelle nostre sale d'essai.
      Per il resto, ho fatto incetta di corti e mediometraggi (a parte l'interessante "L'Experience Blocher" di Jean-Stèphane Bron) e che segnalerò con i prossimi giorni...
      E non invidiarmi bombus... tanto sono già quì ;) Esperienza intensa, ma troppo breve purtroppo!

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  3. Sembra molto vicino a certi film di Ming-liang, da come ne parli. Lo segno, ma temo passerà del tempo prima che qualcuno ci renda il beneficio dell'usofrutto di questo "Yuan Fang", e ho paura sarà così per diverse altre perle che sfornerai nei prossimi giorni :(

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    1. Vabbè, però alternerò con altre cose "recuperabili" al momento ;) Anche perchè, come ho scritto a bombus, mi sono affogato soprattutto di corti, tutta roba meritevole e oltre, tranne due titoli che ho già accantonato. Comunque giusto per accenni, paradossalmente il film più breve (7 minuti) è forse quello che mi ha fologorato di più e sarà sicuramente il prossimo su queste pagine...
      Una perla stuzzicante invece l'hai appena sfornata te, con il tailandese dal nome impronunciabile!

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    2. Pare farsi ghiotta la cosa, anzi a proposito di corti dov'è che hai trovato "Umieranko"? La tua aggettivazione a riguardo mi ha troppo invogliato a vederlo :D

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    3. Cribbio! L'avevo visto su YT, ma ora noto che l'hanno tolto. Tuttavia non disperare... ;)

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    4. ... Qualcuno su Mubi pare l'abbia fatto resuscitare :D
      http://www.youtube.com/watch?v=R5IPjYE0AGs&feature=youtu.be

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    5. Grandissimo!!! E grazie mille! Ora lo vedo.

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