17.7.15

Kid

Fien Troch
Belgio, 2012
88 minuti

Abbandonati dal padre in tenera età, Kid e il fratello maggiore Billy crescono assieme alla madre una vita fatta di sacrifici nella fattoria di un piccolo paese periferico. Ben presto la situazione economica precipita, e la donna finisce con l'indebitarsi finchè, un tragico giorno, viene assassinata da due creditori proprio di fronte la porta di casa, e allo sguardo allibito dei figli. Affidati temporaneamente a una coppia di zii, per i ragazzi arriverà il momento di riallacciare i difficili rapporti con il padre. Ma per Kid, l'afflizione per il lutto e il persistente ricordo di una promessa, continuano ad opprimerlo fino al compimento di un gesto estremo...

"Mamma, quel posto dove eravamo oggi... Se ci perdiamo di nuovo, ci troviamo lì. Mi aspetterai ancora lì?"


Dramma a sfondo famigliare, dalla regia rigorosa e asettica, sospeso nelle scarniture di una costruzione formale atta a staticizzare corpi e movimenti, e che per tali caratteristiche sembra ammiccare ai lavori degli scandinavi Hellstrom e Wenzel (Burrowing in particolare, complice anche una scelta musicale d'impatto, a metà strada tra sperimentalismo sonoro e canti liturgici). Il terzo lungometraggio della belga Fien Troch (disponibile qui) è un film che indaga silenziosamente sui perturbamenti interiori generati dal distacco (l'abbandono del padre) e dall'assenza; quell'irreversibile perdita del punto di sostegno più fondamentale, che corrisponde alla figura materna. Una mancanza talmente improvvisa e violenta che, all'interno di questo nucleo domestico già destabilizzato, finisce per adombrare l'animo del più sensibile Kid, di un buiore (palesato metaforicamente durante quell'incedere nel bosco, immantinente alla disgrazia) purtroppo inestinguibile, allontanandolo per impulso, e in primo luogo, non solo da quella tragica scena, ma conducendolo gradualmente al rifiuto di una prospettiva esistenziale che lo angustia, per alienarsi nel tempo fino a costruirsi un proprio spazio personale, invulnerabile ed ermetico, nel quale preservare l'intimo ricordo della madre. E quale miglior ambiente, come rifugio dalla dolorosa realtà, se non quella natura albereta, immutata testimone delle loro passeggiate, all'interno della quale Kid, perdutosi, veniva infine ritrovato dalla madre con la quale sigillava la futura promessa di potersi riabbracciare in quello stesso luogo (quasi a presagirne l'imminente perdita), al momento di un'altra, eventuale separazione. Ed è proprio quel ricongiungimento svelatoci in chiusura, che a conti fatti accentra e completa l'opera; qualcosa di prevedibile e che istintivamente si attende, come la garanzia di quella toccante promessa sulla quale, in sostanza, poggia il fulcro penetrale dell'opera e senza la quale, al contrario, il gesto estremo ultimato da Kid si sminuirebbe, perderebbe di significato. Di conseguenza, anche il rassicurante spazio boschivo diviene rappresentazione interiore (figurativo del ventre materno, e l'intenso desiderio di una ritrovata unione), avvalorando, di fatto, tutta quella centralità estetica delle inquadrature dalla perfezione geometrica, scolpite appositamente per amplificare il senso di vuoto e solitudine che alberga in Kid e, al contempo, decentralizzare totalmente il resto, svuotandolo al contrario di corporeità. Isolando così la vita reale, a favore di quel mondo intrinseco al quale Kid, infine, ha mestamente deciso di abbandonarsi.

12 commenti:

  1. Ciao Frank!
    Ho notato le quattro stellette su Mubi e speravo ne scrivessi...
    Pensa un po', proprio ieri ho visto il meraviglioso Burrowing (ma che musiche quelle di Erik Enocksson ?!). Questo Kid, inoltre, sembra avere qualche analogia con l'esordio di Zvjagincev (dal punto di vista narrativo, se così si può dire).
    Da come ne parli, credo possa essere nelle mie corde...me lo segno per un' eventuale e futura visione ;)

    Ciao Frank!

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    1. Ultimamente le quattro stelle abbondano, in effetti, dopo un periodo di magra ;)
      Mi fa piacere tra l'altro scoprire che hai apprezzato Burrowing (e lo apprezzo anch'io, moltissimo. E poi è vero, Enocksson è magistrale, crea ambiente puro, ti cattura all'istante le sue sonorità), perchè al contrario, è un film sul quale ho riscontrato una certa ostilità da parte di molti. Sinceramente non ci vedo attinenze con l'esordio di Zyagintsev, piuttosto, questo Kid direi che è perfettamente inquadrato (nel vero senso del termine) all'interno di quei film dalla costruzione (iper)minimalista (e quindi, narrativamente non ci sono evoluzioni significative, in quanto vengono esaltati i cosiddetti tempi morti), e che punta a contemplare diritto all'interiorità dei personaggi.
      Se hai bisogno di reperibilità, chiedi pure ;)
      Ciao Pietro, a presto!

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  2. Si si, capito. Mi sono espresso male (quel narrativamente non c'entrava nulla XD), non volevo fare nessun parallelismo (d'altronde non ho visto il film di Troch). Giusto per i due fratelli che crescono senza il padre...con ciò ho pensato a ''Il Ritorno'' :)

    Comunque non preoccuparti, ho visto che si trova facilmente su Vimeo ;)

    Ciao Frank!

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    1. No, ma figurati, la tua era semplicemente un'idea che ti eri fatto visto che giustamente non hai visto il film. È più che naturale, leggendo una rece, immaginare possibili legami con quello o quell'altro film, succede sempre anche a me ;)

      Non sapevo che fosse anche su Vimeo. Tanto meglio, così lo linko anche qui... Comunque, su Asianword trovi i sub ita!

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    2. Wow, questa è una grande notizia! Ora che so dell' esistenza dei sub ita, lo vedrò sicuramente a breve ;) poi magari ripasserò di qui..
      Grazie Caden!

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    3. Ehm... Sarei Frank, ma va bene lo stesso :D

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    4. Fattene una ragione Frank

      ;)

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    5. Ma ben venga, ci mancherebbe Frank! :p

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  3. Annamo bene...ora mi metto pure a scambiare i nomi...ahahah
    Forse devo commentare di meno...a furia di 'Ciao Caden' e 'Ciao Frank'...questi so i risultati..

    (non ti saluto per evitare altri spiacevoli scambi d'identità ;)

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    1. Eh, forse il fatto è proprio che sui commenti saluti sempre :)
      A ogni modo, ben vengano questi scambi d'identità, dimostrano il tuo costante interesse per i nostri blog!
      A presto Cade...ehm, Pietro ;)

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  4. grande frank, noto con piacere che ti è piaciuto :D
    Io pero' lo avrei fatto finire 3 minuti prima, quel finale cosi' telefonato toglie potenza al film ( fosse finito col buio dopo che kid apre lo sportello sarebbe stato DEVASTANTEEE , con quella musica li poi *_* ) non credi ?

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    1. Mi è piaciuto molto Dries, è vero, però stavolta mi trovi in disaccordo sul finale. Secondo me invece doveva proprio concludersi così il film, con quell'abbraccio che, come ho scritto, in definitiva sostanzia quella promessa/patto stabilito nel bosco quando Kid si era perso. Bosco che se noti è continuamente cercato e che diventa in qualmodo un'area protettiva (come il grembo materno), un rifugio essenziale per il giovane e le sue ansie e quindi, centro vitale del film. Telefonato?, Sicuramente, e in effetti è quello che onestamente mi aspettavo, se fosse finito nel punto da te citato, probabilmente sarebbe stato più secco, ma avrebbe perso tutta la sua poetica e, automaticamente, lo stesso gesto di Kid avrebbe perso significato, nonchè impatto. Ovviamente, pensiero del tutto personale ci mancherebbe ;)
      Le musiche sono da pelle d'oca, hai ragione, veramente magistrali..
      A ogni modo, grazie ancora per il recupero Dries!

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