28.6.15

Echi #23 | Silvano Agosti

Nulla, unisce più profondamente il sole alla terra, della distanza che li separa.

"Non ho l’esigenza di fare un film solo perché ne ho fatti altri. Se non ho un’idea che mi dia la sensazione di innovare almeno un po’ il linguaggio, di lasciare una traccia vera, allora non mi interessa. Io do la priorità assoluta alla vita, voglio essere uno "spacciatore di vita". Il cinema è il linguaggio dell’invisibile, deve farti capire che tu credi di aver visto ma in realtà non hai mai visto nulla. C’è un abisso tra guardare e vedere. Molti oggi prendono in mano la macchina da presa senza rendersi conto che, produrre immagini, è un mistero..."

Testo: Silvano Agosti (pensieri tratti da un'intervista di Adriano Lanzi per il portale Crak!)
Frames: Il Giardino delle Delizie (Italia, 1967)

6 commenti:

  1. L'utopia dell umana civiltà.silvano agosti un sognatore veramente puro

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    1. Una visione anche troppo utopistica, essendo realisti, però Agosti è un grandissimo! Staresti ore a sentirlo parlare, sul tubo puoi trovare parecchi suoi interventi...

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  2. Si lo conosco da parecchi anni.in quel tempo dispensava parecchie ospitate televisive

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    1. Valter, sei un replicante: ogni volta di un tuo commento ne devo cancellare due/tre copie :D

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  3. Si lo ammetto sono un replicante,capace però di emozioni talmente vere Da far impallidire i vostri ben più anonimi tessuti neurali

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    1. Iniziamo allora con l'inserire un'immagine che, oltre al nome, ti completi come uomo, al posto del loghetto blogger :p

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