4.3.13

In Memory of the Day Passed By (Praejusios Dienos Atminimuiv)

Sharunas Bartas
Lituania, 1990
38 minuti

Primo mediometraggio e lavoro di diploma per Bartas, girato a Kaliningrad (Russia), un lavoro più che ottimo direi: una giornata di vita tra le strade, la gente e le vallate di un paese della Lituania, segnato dalla storia...
Fin da questo magnifico esordio (pur non essendo un lungometraggio, per il sottoscritto vale molto di più dell'esordio vero e proprio, Three Days), che nel suo piccolo è da considerarsi un vero capolavoro, si può già notare il personalissimo stile che andrà a contraddistinguere le successive opere dell'autore: volti che rimangono impressi nell'obiettivo, anime sofferte, quartieri e periferie avvolte dalla miseria... Grazie alla stupenda fotografia in bianco e nero, quì ci si avvicina di molto a The Corridor (1994), ma anche, soprattutto, alle atmosfere regnanti nei film di Bela Tarr (il Prologo delle Visioni d'Europa viene addirittura anticipato), che raggiungono il climax con la toccante inquadratura di una marionetta riversa a terra, metafora in un certo senso, per molte nazioni dell'est-europa alla deriva dopo la disintegrazione dell'Unione Sovietica. Penso che anche Carlos Reygadas debba aver visto ed apprezzato; sarà solamente una mia impressione, ma la sequenza dell'uomo che avanza in ginocchio pregando, riporta alla mente il tormentoso cammino del protagonista nel finale di Battaglia nel Cielo.
In memoria di visioni passate!

26 commenti:

  1. Mi ha vagamente ricordato qualcosa di Aleksei German e di Sergei Lonitsza. Meraviglioso, non c'è che dire. La scena col burattino nella neve ti fa tremare, così come quella del vecchio, girato di spalle, sul carrettini. Non mi sorprende che un anno più tardi anche Aristakisjan girerà un film eticamente e visivamente simile, "Ladoni".

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    1. Ero convinto l'avessi già visto il primo Bartas. Straordinario, come ho scritto, anche se rientra ancora tra i mediometraggi lo reputo il suo vero esordio. Decisamente meglio di "Three Days" a mio avviso. Comunque è vero, si notano delle influenze alla Aristakisjan, anche riguardo al vecchio sul carrettino.

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  2. Ciao Frank! Ho appena scritto nello Spazio (in)Visto. Ti volevo chiedere aiuto per il reperimento di questo primo Bartas.

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    1. Ciao, ora passo a leggere. Per il cortometraggio devi spronare il quadrupede... Male che vada scrivimi una mail ;)

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  3. Hey Frank, ho finalmente iniziato Bartas, e l'ho fatto seguendo il tuo consiglio;)
    Sono molto sorpreso da questo esordio(!)...ma qualcosa mi dice che Bartas mi darà ancor di più con "few of us" e "namai"...ho aspettative molto alte per questi due film.
    Inoltre, è stato un vero piacere venire a leggere la tua (essenziale) recensione e notare come, durante la visione, io abbia avuto le stesse tue impressioni...senza leggerti precedentemente, ho pensato anch'io alle "visioni"di Tarr e incredibilmente anche al secondo Reygadas(Batalla en el cielo l'ho visto due volte e alla seconda visione l'ho rivalutato pienamente, e sotto a Luz silenciosa è il mio Reygadas preferito...però conta che devo rivedere PTL).
    Ciao Frank e grazie ancora per avermi passato questo piccolo gioiello:)

    Ah, scusa, so che non c'entra niente con Bartas, ma ho una semplice curiosità...che ne pensi di Gaspar Noé?

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    1. Heilà Pietro, immaginavo che l'esordio con Bartas non ti avrebbe deluso, e fa piacere che ne abbiamo colto le stesse impressioni. Come ho scritto, questo mediometraggio lo considero nettamente superiore all'esordio "effettivo", se vogliamo, quel "Trys Dienos" che non mi ha lasciato grandi sensazioni, probabilmente perchè più simile ai lavori che il lituano a sfornato negli ultimi anni (Seven Invisible Man, per esempio). Prima di "Few of Us" e "Namai" però, ti consiglio di attraversare "il corridoio", a mio avviso è un percorso necessario per penetrare poi al meglio le due opere successive (Namai in particolare). Per quanto riguarda Gaspar Noè, si, lo apprezzo molto perchè fortemente visionario (e anche estremo, ma con stile). Nel blog ho scritto su "Enter the Void", che rientra sicuramente tra i viaggi psichedelici più destabilizzanti provati di fronte a uno schermo ma personalmente, reputo "Seul Contre Tous" il suo (di)sumano capolavoro: ... ne ha scritto Giuseppe, e merita tanto di cappello per averlo fatto :)
      Grazie a te per l'apprezzamento. A presto!

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  4. Si,si ovviamente proseguirò la filmografia di Bartas con "il corridoio" poi vedrò "Trys Dienos" e in fila tutti gli altri ;)
    Grazie per la risposta su Gaspar, te l' ho chiesto per sapere se amavi quanto me l'artista argentino...bé sembra di sì :) Proprio ora ho letto la tua recensione su "Enter the Void", credo sia il Noé più grande, anche se reputo anch'io "Seul Contre Tous" il suo Capolavoro, tenendo conto che il film è un esordio al lungometraggio. Comunque, a differenza di molti, ho apprezzato tantissimo anche "Irrevèrsible" ed ho visto anche il medio "Carne". Nelle prossime visioni rispolvererò la filmografia di Noé...una sola visione per i suoi lavori non basta.
    Ho riletto anche la rece di Giuseppe...bellissima!
    Ora attendo, trepidante, l'ultimo ed estremo lavoro "Love";)
    Ciao Frank!

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    1. Irreversibile fu il mio primo contatto con Noè, sono passati un casino di anni e metti in conto che quando lo vidi, del cinema di cui scrivo ora non conoscevo una mazza, per questo non lo apprezzai. Lo rivalutai diversamente rivedendolo in tempi più "maturi" ma soprattutto, dopo essere passato per i film di Noè che abbiamo citato prima. Non sapevo che fosse di nuovo al lavoro... mai sentito questo "Love"...

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    2. A dire il vero "Love" è già finito...fra un paio di giorni sarà presentato in anteprima al festival di Cannes.
      Per una distribuzione italiana bisogna pregare molto:(...il film sarà molto spinto, trattandosi di un lavoro (pseudo) pornografico...tratta di un triangolo amoroso giovanile è dura ben 3 ore!
      Qui la una delle locandine: https://farefilm.it/produzioni-e-set/vm-18-il-porno-ritorna-cannes-con-love-di-gaspar-no-ecco-il-suo-ultimo-poster-3267

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    3. Non mi sono ancora informato sulla programmazione di Cannes, fino a tre anni fa lo seguivo abbastanza (l'anno di Post Tenebras Lux, per dirti) ma già dall'edizione successiva la scelta di film (per i miei gusti) non mi aggradava più di tanto. Vabbè, poi essendo abituato alle selezioni proposte da Festival quali Rotterdam e Locarno, mi potrai capire ;) Da come scrivi, Noè sembra quasi voler imitare l'operazione effettuata da von Trier con "Nymphomaniac".. Interessante!

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  5. Ti capisco perfettamente...anche per me Locarno e Rotterdam sono molto più interessanti rispetto ad altri festival, proprio perché offrono un cinema che parla a pochi fortunati; io mi ci devo ancora avvicinare veramente, ma credo e voglio che fra qualche tempo saranno i miei festival di riferimento;)
    Comunque a Cannes qualcosina di buono c'è...oltre a Noé c'è anche Minervini, Weerasethakul, Lanthimos e Mendoza...non so se apprezzi quest' ultimo; in effetti poco o niente per le tue corde.
    Riguardo a Noé, sì sicuramente "Love " (ri)percorre la strada percorsa da Trier lo scorso anno, anche se credo che il lavoro di Noé sarà qualcosa di completamente e unicamente noeniano, come ci ha sempre abituati.
    Ciao Frank:)

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    1. Eh, aspetta però, i nomi che citi li apprezzo moltissimo tutti. Mi ero completamente scordato, ad esempio, di "The lobster", il film di Lanthimos credo sia uno dei titoli più attesi, allo stesso modo di "Cemetery of Splendour" di Weerasethakul. Grande curiosità anche per Minervini e Mendoza (Kinatay è micidiale, presumo tu lo abbia visto)... In effetti ci sono un pò di cose interessanti, devo gettare un occhio al programma cannense a 'sto punto, grazie Pietro :)

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    2. Hai visto si ;)
      "The Lobster" è stato presentato ieri e di certo non ha deluso; certo essendo il primo film di Lanthimos in lingua inglese e vedendo il cast principale(Colin Farrell, Rachel Weisz, John Reilly ecc.) ci potrebbe essere il rischio delusione, soprattutto per chi ha apprezzato tanto "Kinetta", così come "Kynodontas" e "Alps"...ma non credo che il regista greco abbia abbandonato i suoi dogmi, e il soggetto del film lo conferma.
      Riguardo a "Cemetry of Splendour", purtroppo e inspiegabilmente è stato relegato alla sezione Un Certain Regard ma l' importante è che ci sia ;)
      Evvero, grande curiosità per Minervini(ho visto sia "Low Tide" che "Stop the Pounding Heart"...e mi son piaciuti moltissimo)e Mendoza(eh si, "Kinatay" l' ho visto...devastante, soprattutto l'atmosfera è il realismo della pellicola...grandissimo film. Di Mendoza ho visto anche "Captive" con la Huppert...merita anche quello;)
      Si si dalla un' occhiata che io mica t' ho detto tutto ;)
      Ciao Frank!

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    3. Si, il soggetto di "The Lobster" mi intrigò fin da subito, conoscendo Lanthimos mi immaginavo qualcosa di veramente fuori dal comune e stravagante. È un pò scemata successivamente, quando appunto venne fuori che il film era girato in inglese e con attori americani, ma confidiamo dai :) "Captive" di Mendoza invece manca, e non sapevo neanche fosse con la Huppert.. mi hai incuriosito!

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    4. "Captive" non si avvicina minimamente a "Kinatay", come dice Gabriele Niola di mymovies "Un film ambizioso e inusualmente d'azione da un regista che ci aveva abituato a tempi più riflessivi".
      Se non altro merita per la sempre splendida Huppert e per il realismo e la violenza(qui meno esplicita di "Kinatay") che la regia di Mendoza ci regala. Aspettati, inoltre, un film atipicamente politico.

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  6. Ah dimenticavo, c'è anche Bartas...si spera in una rinascita;)
    Comunque ora mi vedo "Korridorius".

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    1. Sull'ultimo Bartas ne hanno scritto i ragazzi di Cinepaxy, un altro blog che potrebbe interessarti molto, qui: https://cinepaxy.wordpress.com/2015/05/10/peace-to-us-in-our-dreams/comment-page-1/#comment-26

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  7. Grazie, non conoscevo questo blog...ho appena visto e si, mi interessa molto.

    Poi ieri sera l' ho visto "Korridorius"...personalmente una visione affatto facile, che però risulta essere meravigliosa. Diciamo che mi aspettavo Bartas come un regista più attento alla bellezza dell' immagine o dedito al virtuosismo registico , ma in realtà son proprio contento di aver trovato nel regista lituano una sorpresa. Un cinema in qualche modo "sociale", che influenzerà anche il succitato Aristakisjan, infatti la visione di questi primi due Bartas mi ha rimandato a "Mesto na Zemle"(anche in quel caso prima di iniziare la visione pensavo di trovarmi davanti ad un film esteticamente perfetto per i miei gusti, con piani sequenza a macchina fissa, campi lunghi ecc. invece il regista armeno mi spiazzò con una regia molto dinamica e attaccata ai soggetti; e così, ancora oggi, Mesto na Zemle è uno dei miei film preferiti).
    Certo, il film di Bartas non si trova ai livelli di Aristakisjan, ma lo stile del lituano mi piace parecchio.
    Inoltre Bartas è coraggioso e mi stupisce perché azzera i dialoghi(e questa è la netta differenza tra i due registi appena citati).
    Vabbè basta..ciao Frank:)

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    1. Per la miseria, che capolavoro immenso quello di Aristakisjan! Ne possiedo un ricordo devastante, è uno di quei filmoni che non ho ancora trovato il coraggio non solo di affrontare mediante uno scritto, ma proprio di rivedere. Mi ero ripromesso di farlo solo con il corredo di sottotitoli italiani, che magari qualche benefattore ha anche rilasciato, non saprei, ma è da parecchio che non li cerco... A ogni modo, Koridorius, per realizzazione dovrebbe precedere di un anno "Ladoni" (lo conosci?), l'altro stupendo film di Aristakisjan, probabilmente merito di un accostamento ancora maggiore all'opera di Bartas, se non "Mesto na Zemle". E comunque si, sono entrambi autori che adottano un'estetica simile (ma su Bartas, da Namai in poi riscontrerai dei cambiamenti, mi saprai dire) e al contempo, differente dai canoni più comuni (se così possiamo definire) del cinema contemplativo, o perlomeno quello più "osservato".

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  8. "Capolavoro immenso"...giustissima definizione.
    Guarda siamo sulla stessa barca, anch'io da tempo mi prometto di rivederlo...ma proprio non ci riesco!...poi scriverne...
    Io l' ho visto sul tubo...schermo piccolo a sinistra e sub ita sulla destra...un po' modesto e difficoltoso...ma si fa quel che si può:)
    Comunque il benefattore c'è stato: li trovi su opensubt ;)
    "Ladoni"..come no. Una visione necessaria ma mancante..purtroppo non ci sono i sub ita e so che i dialoghi sono molti.
    "Ladoni", per quel che so, si avvicina più a Korridorius, hai ragione.
    Riguardo al cambiamento di Bartas da Namai in poi...si, grazie alle foto che ho avuto modo di vedere nelle tue rece, è riscontrabile un cambio di rotta (il più ovvio è la "separazione" dal bianco e nero).
    Ciao Frank

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    1. Mi correggo, è Ladoni (1993) che precede il film di Bartas...
      Ho trovato i sub per "Mesto..", finalmente, grazie a te Pietro, che mi hai riportato sull'argomento :)

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  9. Di niente;).

    Ciao Frank

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    1. Ti ho inviato una mail,
      ci sentiamo!

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    2. Frank, dato che abbiamo avuto problemi già in precedenza con le mail(il fatto delle spam), ti chiedo se la mia risposta ti è arrivata...soltanto per avere una conferma.

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    3. Si si, mi è arrivata, tutto ok Pietro... sto solo vedendo come fare per una conversione/compressione decente, ma finora niente di valido. Appena trovo una soluzione te lo faccio sapere :)
      A presto!

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    4. Ok, ok apposto. Era solo per conferma.
      Vai tranquillo;)
      Grazie ancora!

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