17.10.23

Tracce #37: EARWIG

Lucile Hadžihalilović
UK, Francia, 2021
114 minuti

Rivisto a distanza di un anno, o poco più. Lo segnalai nel blog, piazzandolo in testa ai resoconti del 2022 e questa revisione ne riconferma le iniziali impressioni, anzi, le rafforza. Tanto che ad oggi, personalmente, mi sento di considerare fermamente questo "Earwig" il miglior lavoro di Lucile Hadžihalilović.

 

 

Un inquietante affresco ambientato nella metà del secolo scorso, composto da colori impressionistici ed eventi onirici. Oltre i vetri di cristallo si cela il 'non detto', con i suoi misteri, i traumi e le simbiosi. L'avvolgente unione tra minuziosa ricerca del dettaglio e sound design, ci trasporta attraverso un tempo dal respiro perfetto, lungo i binari di un viaggio rarefatto e sensoriale. Come la stupenda sequenza di quel treno che, lentamente, svanisce nella nebbia della notte, rievocando l'altrettanto immenso "Les rendez-vous d'Anna" di Chantal Akerman. E poi, come non menzionare quell'epilogo pittorico che così tanto ricorda certo cinema di Jean Rollin (mai nessun film, credo, tra quelli più contemporanei, si era avvicinato così magnificamente a quelle atmosfere); prigionia e successiva catarsi del corpo femminile. Cinema dell'onirismo a livelli alti, come non mi capitava di vedere da un po'.





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