19.2.21

TRACCE #36: VIMINI

Riccardo Vaia, Cristina Pizzamiglio, Luigi Bonora
Italia, 2021
37 minuti

Opening title: note dal sapore remoto. Insinuanti modulazioni sonore rintoccano nella memoria di "chi l'ha vista... morire?". Bonora padroneggia Nicolai nel mezzo di un rito magico officiato da una rediviva Madame Blanche, dove lo spazio filmico si tinge di "tutti i colori del buio" disseminando tracce di un segreto: "la chiave, è sotto la suola delle tue scarpe".

 

 
Oggetti plasmati da una "operazione paura";. una riformulazione di epoche e movimenti dove la rossa palla di baviana memoria è ora in uno stato d'immota rotazione, parcheggiata nei suggestivi scorci di Villa Avvizzini. All'interno dei suoi giardini fioriti, si aggira una figura femminile dal volto coperto: "la dama rossa..." O forse è la dama nera? "Non me lo ricordo più", esclama Gelli dopo l'urlo del fauno. Ma sicuramente, è un doppelgänger isolato tra presente e passato, sospeso come l'orologio a pendolo che ne detta la temporalità... tic-tac... tic-tac... "avanti e indietro".

Mentre un Marcus Daly argentiano ricerca segni e indizi tra le antiche rovine di quel luogo, questi paiono materializzarsi in un presente che rimodella, attraverso efficaci giochi di luce anamorfica, architetture suspiriane dai toni "profondo rosso" e simulacri di eroine bennettiane. In egual misura dedite a un'esplorazione tra gli oggetti, avide di scoperchiare segreti finchè, la lettura de Il giardino di Afrodite di Bayros, non accende "l'osceno desiderio", o come direbbe il satiro: "quei piacevoli brividini sulla pelle, che non si possono raccontare". E ci si ridesta così, dal sogno erotico franchiano, come un delicato soffio di cipria sul viso, ma destinato ben presto a mutare in un vento di neve che ne increspa l'epidermide. Nel mentre, la musica primitiva resiste nel suo "stridulum" incessante... "E intanto, scandisco il tempo": tam... tam... tam... 



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