4.2.17

Digressioni #6 | Arrival e l'importanza del contatto

Arrival (Denis Villeneuve)
USA, 2016
116 minuti

Trovo che il sottostante e breve pensiero, a suo modo si coniughi abbastanza bene con le tematiche presenti nel film dell'articolo precedente: All the Cities of the North.

Comunicazioni, contatti, liberalità. Il linguaggio rappresentato in Arrival dovrebbe far riflettere un pò tutti (sottoscritto compreso, s'intenda), sulla sua importanza.
Perchè è interessante pensare come Villeneuve immagini di costruire così rapidamente e in modo quasi istintivo un dialogo, e un avvicinamento con creature provenienti da altri mondi quando ancora oggi, tra noi stessi, chiusi nel nostro piccolo nucleo sociale fatichiamo spesso a comprenderci e ad aiutarci, già a partire dalle più semplici cose. Purtroppo, nella sua incontenibile iperattività il tempo odierno ha raggiunto velocità tali da farci dimenticare troppo rapidamente delle parole dette o scritte, di chiedere o di rispondere, delle conversazioni avute, di mantenere vivi quei rapporti ritenuti di gran pregio e che potevano magari rafforzarsi nel tempo. Così le distanze aumentano e ognuno finisce per allontanarsi dall'altro, quando invece il film di Villeneuve ha il grande valore di insegnarci proprio l'opposto: l'importanza del contatto. Basterebbe solo avere la volontà (magari anche liberandosi di quel pizzico d'orgoglio personale che a volte c'impedisce di fare il primo passo) di non smettere mai nel ricercare dialoghi e comunicazione, scambi e sodalizi. Possiamo quindi dire che Arrival è come uno specchio al contrario, funzionando se vogliamo un pò alla stregua di Another Earth di Mike Cahill (2011): rappresenta un riflesso positivo del nostro modo di rapportarci agli altri. E a conti fatti, penso oltremodo che sotto la sua algidità d'immagine, attraverso quella velatura asettica che apparentemente lo riveste, Arrival riesca a esprimere con risoluta chiarezza un linguaggio ancora più potente della sola "comunicazione" istituita: che è quello dei sentimenti, ma che il più delle volte, il solo pensiero non basta a trasmettere.


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