9.11.13

Digressioni #2 | Spring Breakers

Harmony Korine
Usa, 2012
94 minuti


Solo due impressioni del tutto personali, stilate cercando d'essere il più obiettivo possibile.
Inutile riportare qui l'ennesima sinossi di un film che, nel bene o nel male, ha oramai fatto il giro delle sale, del web e della blogosfera, diventando di dominio pubblico, un film che per molti è già considerato oggetto di culto o capolavoro e che per altri, rimarrà comunque un'emerita schifezza. In entrambi i casi, a difetto; perchè non credo che l'ultimo lavoro di Harmony Korine sia talmente eccessivo o scandaloso da rientrare per forza tra quei film che dividono senza mezze misure, come mi è capitato spesso di leggere. Il sottoscritto, si pone al centro delle barricate e riconosce la qualità dell'opera, sia sotto il profilo artistico/visivo (curatissimo), che per quello sociologico.

Attenzione però, come giustamente esamina EdP qui, a non farsi sviare valutando Spring Breakers, come una mera critica rivolta esclusivamente alla teen-generation odierna, in quanto l'infera discesa nell'amoralità; lo sballarsi; l'eccedere (alcool a fiumi, droga, sesso fondamentalmente inappagante) e il trasgredire incoscientemente fino a mettere a repentaglio la propria vita, è parte integrante di un modus vivendi che ha attraversato innegabilmente tutte le varie epoche generazionali, fin dagli anni cinquanta, passando successivamente per Woodstock (1) e il post-sessantotto, nonchè le movide techno dei primi anni novanta; e qui, coglie giusto anche White Russian, facendo notare come l'estimazione o meno, del film, non risulti necessariamente condizionata dal pregiudizio di una tale, o altra generazione. L'attacco di Korine non è peculiare della realtà contemporanea, non si risolve nell'oggi, ma nel tempo; in un tempo che si disperde nell'infinito, vissuto al "rallenty", in "loop" (come il capolavoro depalmiano elogiato da James Franco), come quell'eterno "sogno americano" (sogno: vocabolo ripetuto ossessivamente) da cui le protagoniste non hanno nessuna intenzione di risvegliarsi, restando in esso imprigionate. E' dunque nel sogno che si dispiega l'opera di Korine? E' molto probabile e di conseguenza, credo che EdP ne abbia acutamente tratto la miglior interpretazione: "Non c'è nulla di reale, infine. Tutto è solo un sogno". Detto questo e concludendo in maniera puramente soggettiva, Spring Breakers è una narcosi eterica, un film che si scorpora in una bolla di vetro che ti passa affianco come un meteorite; qualcuno ne resterà colpito, qualcun'altro, come il sottoscritto, ne osserverà di buon grado il passaggio dall'esterno, ma senza farsi travolgere dalla frenetica bolgia di colori e musica che vegeta in essa. Anche perchè, francamente, all'MTV generation, rappers e skrillexate varie - una (ir)realtà effimera che ammetto di non aver mai  tollerato - preferisco di gran lunga la dissolvenza nelle psichedelie sonore di Why Won't You Make Up Your Mind? degli australiani Tame Impala. Visto che si è parlato di dispersioni temporali ed epoche generazionali, tanto vale ricordare gente che attraverso la loro musica, ne rievoca d'intramontabili (1).

13 commenti:

  1. Grazie della citazione, Frank.
    Nonostante io sia stato emotivamente molto più colpito, questo tuo post mi è piaciuto molto. Analisi profonda e stratificata, un pò come il film.

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    1. Figurati Ford, la citazione era doverosa.
      Ho letto moltissime recensioni su SB e in tutta sincerità la tua rimane tra le più precise, nonostante nel giudizio complessivo ci dividano magari un paio di bottigliate ;) Ma l'importante è che entrambi ne abbiamo tratto delle interpretazioni che vadano oltre, l'epidermide del film.

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  2. Confesso di non averlo visto. Anzi, confesso che non mi è mai nemmeno passata per la mente l'idea di vederlo. Ritengo, forse sbagliando, che questo genere di film vada chiuso in una cantina e lasciato invecchiare come il vino. Tra dieci anni scopriremo se ne sarà valsa la pena oppure se ne sarà rimasto solo aceto.

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    1. Guarda, inizialmente la pensavo esattamente come te (quando vidi il trailer la prima volta, lo odiai all'istante) ma poi, Yorick di EdP mi ha fatto una testa quadra finchè mi sono deciso a cedere. E ha fatto bene, perchè il trailer (come spesso accade) è fuorviante e il film, è molto meno banale di quello che sembra. La tua comunque, non è un'osservazione sbagliata; forse, per quelli come me, che non l'hanno ne schifato, ne adorato, potrebbe essere un film a cui solo il tempo, può dar ragione.

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  3. Finalmente qualcuno che quando parla di un film cita altri blog...l'ho fatto anche io....http://mulosetaccioepiccone.blogspot.it/2013/10/e-tu-ti-fotti-di-paura.html

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    1. Se nel post di un altro blogger, trovo delle affinità con quanto sto scrivendo, lo faccio volentieri. Comunque ti vedevo da "eraserhead - oltre il fondo"... passo a leggerti allora :)

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  4. Appena ho visto il post nel blog, stanotte, sulle due circa, ho pensato di aver esagerato con l'alcool e sono andato a letto, quando stamattina mi sono svegliato, però, c'era ancora, quindi mi è sovvenuta l'idea che non fosse un'allucinazione come credevo; tuttavia prima di leggere la rece devo ammettere la disonestà intellettuale di aver sbirciato su MUBI il voto, ma spero mi capirai. Sia come sia, fa piacere che il film non t'abbia fatto schifo come temevo, e sono anzi d'accordo pressoché su tutto quello che ne scrivi in proposito, dalla critica a-temporale (anzi, eminentemente temporale) alla bolla-meteorite (bellissima metafora, quella), e concordo anche sul giudizio complessivo del film a dire il vero, vista la tragedia di entusiasmi che ha invaso la blogosfera, anche se io, pur non avendo io mai avuto affinità con quanto fa passare MTv sia dal punto di vista culturale (musicale etc.) sia dal punto di vista "ideologico", non sono riuscito a non farmi travolgere dalla frenetica bolgia di colori e musica che vegeta in SB, ma pure in questo mi sento molto più vicino alla tua recensione "tiepida" che a molte altre euforiche ed euforizzanti.

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    1. Ah, hai fatto festa stanotte! Ti sei sballato eh? Hai voluto fare lo "spring break", yeah! Lo "spring break", forever eh?.. Bravo, bravo...Aspetta che arrivi a Torino e poi ti tiro le orecchie! ;)
      Scherzi a parte, mi fa enormemente piacere che tu non l'abbia presa troppo a male. E' inutile negare che il film "ha il suo fondo interessante" e non l'ho per niente schifato, anzi. In tutti quei momenti che ho trovato più "poetici", stranianti, onirici (visto che secondo me hai colto nel segno con la tua interpretazione), tutti quelli insomma slegati dalle bolgie/orgie (in spiaggia, in appartamento) credo siamo a livelli alti e ti dirò, sinceramente, che solo per quei passaggi (complici anche le sonorità che li accompagnano, quelle più cupe ed elettroniche, per capirci) ero tentato a darle quattro. Però valutandolo alla fine nella sua totalità e pur riconoscendo le qualità di Korine, aihmè; rimane purtroppo uno stile da cui non riesco, con tutta la più buona volontà, a farmi coinvolgere. E a questa valutazione sono giunto dopo attente riflessioni, credimi, pensando a quello che cinematograficamente sento veramente dentro, come parte di me stesso. Pensando non solo ai vari Dumont o Tarkovskij, ma con più obiettività, anche agli eccessi di un Zulawski, visto che si parla di eccessi... In qualunque caso ci si scontra, è come un pugno nell'occhio. Comunque rimane un film su cui bisogna sicuramente discuterne più dettagliatamente, a Torino.

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    2. Sì, infatti ho apprezzato molto l'onestà, parecchio fuorimoda ormai, di pensare al proprio cinema, di porsi davanti al cinema e vederlo "in una stanza", quasi il film fosse fatto solo per te. Sono d'accordissimo col tuo pensiero, anzi credo anch'io che, di per sé, una valutazione o una recensione su un film sia davvero una recensione sul film; credo sia un problema di schematismo, di corrispondenze, tant'è che si potrebbe dire che ogni volta che si vede un film di per sé lo si faccia per vedere quanto combaci con la propria idea di cinema. Altrimenti si è degli spocchiosi, si è Mereghetti, che fa del proprio giudizio un che di universale, mirato sul film, ma una recensione e un giudizio sono sempre su di sé, sulla propria idea di cinema e mai sul film. Per questo dico, e sono d'accordo con te, che di per sé sia un problema di corrispondenze. A Torino ne parleremo comunque, di SB, anche se credo (e spero, soprattutto) che non sarà il solo film(one) di cui parleremo: ce ne aspettano parecchi e almeno 4 capolavori io voglio trovarli in quei giorni!

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    3. Ricordo che abbiamo avuto modo di discutere, ai tempi dell'uscita di PTL, su gente come il Merenghetti e sai già come la penso. Non sono nemmeno da prendere in considerazione le loro critiche assurde.
      4 capolavori al TFF? Vediamo: il documentario sul Cavallo di Torino, già solo per il fatto di essere un retroscena sulla sua lavorazione, ne fa sicuramente un capolavoro; Serra si è portato a casa il "Pardo d'oro"; Noche, almeno per l'attesa che si prolunga da quasi un anno (come La Sirga ;)... Almeno 3, spero possano assurgere a tale carica!

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    4. Hai ragione, ormai "Noche" lo si aspetta da davvero tanto tempo, spero non deluda le aspettativa. Comunque secondo me stupirà pure l'ecuadoriano e FORSE l'algerino (alcune immagini sono davvero suggestive, come quella da te postata, però non conosco l'ambiente e non vorrei che si dimostrasse un cinema "ingenuo", come lo fu quello kazako a Venezia), ma se dovessi puntare sui capolavori, oltre a quelli da te citati, aggiungerei il Raya Martin, che con "Now showing" mi ha stupito non poco.

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    5. E' vero, l'ecuadoriano penso sia tra i più contemplativi e "Fagioli Rossi", aveva subito attirato la mia attenzione. Come te, sono rimasto colpito da una serie di fotogrammi alquanto suggestivi. Ho l'impressione che possa svelarsi come qualcosa di gustosamente surrealista. "Now Showing" sarebbe anche a buon punto, ma forse è meglio, che il mio approccio con Raya Martin avvenga tramite qualcosa di meno esteso, spero che "L'Ultima Pelicula" sia un ottimo inizio.

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    6. Me lo auguro, Raya può davvero entrare nel mio personale Olimpo se m'azzecca pure questo!

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