18.7.13

Tracce #7 | La linea

A Sor (Benedek Fliegauf)
Ungheria, 2004
10 minuti


La sezione Tracce di questo blog, nasceva con l'intento di segnalare opere minori e misconosciute (per lo più cortometraggi) sia di autori emergenti, sia di quelli già affermati all'interno dei circuiti festivalieri e non solo. La prima traccia, L'ipnosi di Benedek Fliegauf, emergeva dai trascorsi dell'ungherese evidenziandone l'inquietante Hypnos, nel quale riscontrai immediatamente una costruzione formale molto simile a quello che tuttora considero il suo miglior film, Dealer. All'epoca però mancavano all'appello parecchi lavori, tra cui questo A Sor, ancor più radicale nella forma e ulteriormente vicino al lungometraggio del 2004, realizzato tra l'altro nello stesso periodo. Come per Hypnos, le informazioni in rete scarseggiano e non se ne ricava nulla al di fuori dell'esile quesito: Cosa succede ai bambini che vengono dimenticati a scuola dai genitori?
Allora le risposte vanno cercate soggettivamente, osservando e cercando di addentrarci in quello che a prima vista, più che una semplice struttura scolastica sembrerebbe un riformatorio, per giunta terribilmente sinistro e dove un ragazzino visibilmente smarrito ne invade gli spazi, rimasti deserti dopo il progressivo abbandono da parte degli altri studenti. E molto probabilmente, i dieci piani sequenza che compongono A Sor rappresentano metaforicamente proprio il problema dell'abbandono minorile, delle coppie separate e delle conseguenze che si ripercuotono sui loro figli. Tematiche analoghe sono spesso affiorate nella cinematografia di Fliegauf ed inoltre, il finale allarga inquietantemente la prospettiva anticipando quello che sarà il perno centrale su cui paradossalmente ruota il suo film meno autoriale e riuscito, Womb. Ora, dopo uno sguardo più completo sul regista ungherese, si può tracciare una linea che conferma un percorso a ritroso, ma che fortunatamente non è ancora slittato in qualche dirupo anzi, l'ultimo Just the Wind rassicura. Al contrario, la linea che percorre i corridoi di A Sor è costantemente in salita: un crescendo ansiogeno che attanaglia, disturba e che culmina con un'ansimante e tellurica corsa ripresa in soggettiva per i sotterranei dell'edificio, fino a quando quell'ultima porta si chiude alle spalle del ragazzino. E oltre quella porta?... quì sotto


8 commenti:

  1. Davvero bello, inquietante, sinistro, raggelante.
    Cosa succede ai bambini che vengono dimenticati a scuola dai genitori? Spero non quello che riesce a vedere questo ragazzino.
    I piani sequenza sono 10, confermo :)

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    1. Avevi dubbi? :) Quella di contarli è una curiosità che mi è passata per la testa appena visto il corto e guarda caso, anche Tejùt è composto da dieci ps. Con la sola differenza che il film non dura 10 minuti, ma 75!

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  2. Mah, un filino troppo concettoso per i miei gusti. Fliegauf rimane un regista con le palle, ci mancherebbe, però, appunto, la struttura del cortometraggio mi riesce abbastanza impenetrabile, almeno ermeneuticamente. Poi, vabbé, formalmente è una bomba!

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    1. Ti dirò che a me ha inquietato parecchio, come "Dealer" d'altronde. A proposito, non l'hai ancora visto? Per un sostenitore di Fliegauf come te, è visione imprescindibile :)

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    2. Sì, sì, "Dealer" l'ho visto: pesantissimo, anzi opprimente come pochi. Mi ero perso con "Womb", purtroppo... e per fortuna voi blogger mi avete convinto a recuperare i suoi precedenti. Grandissimo regista (e che carrellate!).

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  3. Come si fa a non amarlo ??? *_*

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    1. E questo secondo me è ancora meglio: http://visionesospesa.blogspot.it/2013/04/tracce-1-lipnosi-di-benedek-fliegauf.html
      Possiamo considerarli entrambi dei piccoli fratelli di "Dealer"... A proposito, bell'avatar :)

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    2. Si si ma io mi riferivo a benedek piu' che al corto, è un regista fenomenale :D
      Speriamo torni sulla retta via perchè just the wind anche se mi è piaciuto è lontano dai suoi vertici

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