28.4.13

Tracce #2 | E Luce sia

9 Maggio 2013, una data che a molti potrà non dire nulla, ma che per il sottoscritto significa la fine di un'attesa che si protrae da quasi un anno ed esattamente da quel Festival di Cannes 2012 dove veniva presentata l'ultima fatica del messicano Carlos Reygadas, uno tra gli autori sicuramente più interessanti dell'ultimo decennio, tra gli esponenti più significativi all'interno del panorama contemplativo/contemporaneo nonchè, elemento fondamentale per il cinema che questo blog intende rappresentare. Qualcuno che legge avrà già avuto modo di constatare, attraverso Stellet Licht e commenti sparsi, l'ammirazione che ripongo nei confronti del regista e proprio in quell'articolo, concludevo con la frase "Post Tenebras Lux?..."

26.4.13

Oltre le Colline (Dupa Dealuri)

Cristian Mungiu
Romania, Francia, 2012
146 minuti


Ricordo bene, quando nel 2005 ascoltai una notizia trasmessa al TG che riportava la morte di una ragazza avvenuta all'interno di un monastero ortodosso della Moldovia romena e causata, a quanto pare, dai vari rituali esorcistici messi in atto per liberarla da una presunta possessione demoniaca. Irina Cornici aveva solo 23 anni e rimasi sbalordito inoltre, nell'apprendere che fu tenuta legata ed incatenata per giorni ad una croce in legno, senza ricevere alcun sostentamento. Naturalmente il sacerdote (padre Daniel) e 4 suore che presero parte ai riti, furono messi sotto accusa, rischiando fino a 25 anni di carcere per omicidio e sequestro di persona. La notizia fece scalpore tanto da indurre una giornalista della BBC, Tatiana Niculescu Bran, a scriverne due libri inchiesta dove si analizzano i fatti e il successivo processo.

23.4.13

Swimmer

Lynne Ramsay
Uk, 2012
17 minuti


Giusto per restare in sintonia con l'ultimo articolo. Dalle acque di un la(c)go, ci si immerge in quelle di un luccicante fiume che scorre nelle zone di Devonshire, a sud della Gran Bretagna, un viaggio in simbiosi con una natura surreale, circondata da voci e suoni ancestrali (azzeccata l'idea di rispolverare dialoghi e sonorità da vari film del passato, tra cui Il Signore delle Mosche, di Peter Brook - 1963). Cinema orchestrato dalla scozzese Lynne Ramsay (...E ora parliamo di Kevin, Ratcatcher) e commissionato dalla BBC in occasione delle recenti Olimpiadi di Londra.

21.4.13

Un Lac

Philippe Grandrieux
Francia, 2008
85 minuti

Una fitta foresta imbiancata dalla neve, un gelido lago, un'unica casa, una sola famiglia isolata dal resto del mondo: Alexi, giovane tagliaboschi che soffre di epilessia, (soprav)vive in quel luogo imprecisato nella storia (ma in realtà girato in una località della Svizzera) con la sorella Hege, il fratellino, il padre e la madre cieca. Alexi è morbosamente attaccato alla sorella (c'è un legame ambiguo) ed è l'unica con cui riesce a confidarsi, solo lei è a conoscenza del progressivo aggravarsi della malattia del fratello. L'arrivo improvviso di Jurgen, un giovane in cerca di lavoro come taglialegna, sarà l'elemento di separazione...

16.4.13

Echi #2 | Alain Resnais

Negli anni '60, mettere l'atto del pensare in un film era una cosa nuova, rendeva moderna tutta la rabbia di quel periodo. Nel 1962, il regista Alain Resnais realizza
L'Année Derniere a Marienbad (L'Anno Scorso a Marienbad), opera innovatrice all'interno della "nouvelle vague", incentrata su una coppia che si perde tra gli spazi di un maestoso ed immenso albergo, dove lui, sembra ricordarsi di aver conosciuto lei...
Per tutto il film, Resnais ci fà dubitare volontariamente delle fondamenta del racconto cinematografico; la continuità, la memoria e la verità. Nessuna pellicola prima di questa aveva affrontato così direttamente il tema dell'incertezza. L'incipt resterà memorabile, con quella voce fuori campo che risuona all'infinito, introducendoci...

12.4.13

Tracce #1 | L'ipnosi di Benedek Fliegauf

Hypnos (Benedek Fliegauf)
Ungheria, 2001
16 minuti


Categoria ideale per racchiudere tutti quei segni, piccoli frammenti di cinema o tracce, per l'appunto, che sono parte di un determinato percorso autoriale ma che tendono poi, per ovvi motivi commerciali, a rimanere schiacciate sotto il peso di un'impronta maggiore. Nel caso in questione mi riferisco al tragitto intrapreso da uno dei più talentuosi autori della nuova generazione del cinema ungherese, Benedek Fliegauf e alla differenza ben evidente, direi quasi abissale, che passa tra il recente e flebile Womb (2010) e le opere che lo precedono. Non conosco ancora a fondo i trascorsi del regista, ma già la visione di un film cupo e ipnotico come Dealer (2004), ripaga di gran lunga e non può che far entrare suddetto autore tra la schiera delle mie preferenze.

9.4.13

Enter the Void

Gaspar Noè
Francia, Germania, 2009
155 minuti


Il Cinema visto dall'alto.
Il grande sogno di Gaspar Noè.
Il suo progetto più ambizioso.

Enter the Void è l'ultimo vorticoso e psichedelico viaggio della mente devastata dalle droge di Oscar, un giovane spacciatore che viene ucciso in un locale di Tokyio ad appena 25 minuti dall'inizio del film. Il regista aveva pensato a questa storia, ancora prima di girare Irreversibile (2002), nel quale aveva già sperimentato i suoi allucinanti virtuosismi di ripresa ormai diventati un suo marchio di fabbrica e che in Enter the Void raggiungono l'apoteosi. Una coloratissima Tokyo al neon sorvolata in soggettiva dall'anima del protagonista che, osservando il presente sotto di lui, rivive tutto il suo passato;

6.4.13

Une Vierge chez les Morts Vivants (in memoria di Jess Franco)

Jess Franco
Francia, Liechtenstein, 1971
85 minuti

In memory
Ci ha lasciati, all'età di 83 anni, uno dei cineasti più prolifici e controversi di sempre. Un artista completo (regista, attore, sceneggiatore, compositore, grande amante del jazz, direttore della fotografia, ecc.) che con grande umiltà si è sempre definito un "outsider", lontano sia dal cinema commerciale che da quello d'essai. In 49 anni di costante attività è riuscito a costruirsi un microcosmo all'interno dell'universo cinema, oltre 170 pellicole (ma in realtà il numero preciso è ancora da chiarire) che accolgono tutto il cinema da lui assimilato (cinefilo incallito), spaziando da un genere all'altro (erotismo e horror in primis) e plasmandolo a suo piacimento, creandosi un'impronta del tutto personale.

5.4.13

Woman in the Dunes (Suna non Onna | La Donna di Sabbia)

Hiroshi Teshigahara
Giappone, 1964
147 minuti


Affondiamo nelle distese sabbiose del tellurico cinema di Hiroshi Teshigahara, autore fortemente influenzato da un passato di importante formazione culturale, diviso tra le scuole artistiche e gli insegnamenti del padre, maestro dell'Ikebana che, nella cultura Zen rappresenta l'elegante arte di disporre i fiori. Partendo da questa disciplina, Teshigahara concepisce nel pieno degli anni '60 la cosidetta "trilogia slegata", un tris di pellicole che richiama esplicitamente una composizione floreale raffigurante la classica Triade Buddista: l'uomo (sò), il cielo (shin) e la terra (gyò), rappresentati rispettivamente in Face of Another (1966), Pitfall (1962) e questo Woman in the Dunes, vincitore del Premio Speciale della Giuria al 17º Festival di Cannes e che del trittico, costituisce senza ombra di dubbio l'apice.

2.4.13

Obreras Saliendo de la Fàbrica (Women Workers Leaving the Factory)

José Luis Torres Leiva
Cile, 2005
21 minuti


16 piani sequenza, quattro donne, una fabbrica, il tempo che scorre, l'attesa, un viale alberato, una passeggiata verso la spiaggia, verso una ritrovata serenità...
Prima di approdare al lungometraggio con El Cielo, la Terra Y la Lluvia (2008), il cileno José Luis Torres Leiva, classe 1975 ha diretto alcuni cortometraggi e documentari. Anche questo Obreras... segue la consolidata via contemporanea di una tendenza sempre più legata alle sensazioni. L'impronta da cinéma vérité si nota immediatamente attraverso una messa in scena di disarmante semplicità, con la camera che scruta e segue le operaie di uno stabilimento durante una giornata di lavoro contraddistinta da tutti i suoi vari passaggi;