28.7.13

Totem

Jessica Krummacher
Germania, 2011
86 minuti


La giovane Fiona, rimasta orfana, viene assunta come collaboratrice domestica e bambinaia da una benestante famiglia di Bochum, nella regione della Ruhr. In un primo momento la vita scorre tranquilla e le giornate sono scandite da regole e rituali impostati con precisione. Tutto normale insomma, finchè l'integrità del nucleo famigliare non inizia a sfaldarsi facendo emergere contrasti, nevrosi, sottili rancori e perversioni che prendono forma tra ogni singolo individuo. Le turpitudini  radicate all'interno di una borghesia perbenista si rivelano progressivamente, riversandosi su Fiona e portandola infine, al compimento di un gesto estremo...
Totem è l'esordio di Jessica Krummacher, nonchè suo film di diploma dopo aver studiato documentaristica e giornalismo televisivo a Monaco di Baviera. Dunque è dalla Germania, che questa volta ci arriva un'interessante incursione all'interno della famiglia disfunzionale e gli inevitabili smottamenti, che l'elemento esterno può provocare in essa. Molte le pellicole che nel corso degli anni hanno sondato questo terreno, ma due in particolare, quelle su cui si riscontrano i più probabili riferimenti: Kynodontas e il Teorema pasoliniano. Se in quest'ultimo però l'elemento estraneo, arrivato dal nulla come un Messia, fungeva da disgregatore del nucleo famigliare, il cui deterioramento usciva dalle mura di casa diffondendosi e contagiando l'umanità esterna, in Totem, come nel capolavoro di Yorgos Lanthimos, politicamente parlando, la corruzione resta delimitata all'ambiente domestico che al contrario, non solo si rivela ermeticamente immune agli accessi del mondo esterno, ma ne sovverte il pensiero di chi volontariamente viene accolto, piegandolo al proprio regime.
Fiona diviene così il bersaglio degli squilibri famigliari; i continui sbalzi umorali di una madre in menopausa, ossessivamente intenta ad accudire due bambolotti in plastica, relegando di conseguenza il figlio Jurgen alla tutela di Fiona e un padre, tormentato da stravaganti istinti prurigginosi nei confronti della giovane e sulla quale preme per dar sfogo. Un gioco perverso che finirà per ripercuotersi in maniera deleteria sulla mente della ragazza, costringendola ad abbassare le persiane sulla vista della vita, per sempre. Una manipolazione psichica e sociale che avviene per passi graduali, procedendo parallelamente ad una costruzione formale dogmatica, ma di freddezza hanekiana e che Krummacher mette in scena avvalendosi delle proprie esperienze documentariste; dapprima attraverso campi stretti, soffocati dalla luce naturale degli interni per poi ampliarsi (campi medi, animi tormentati incorniciati dalle piastrelle in marmo, intrappolati in vicoli di cemento), estendendosi oltre quel giardino domestico che sfocia sul ponte ferroviario abbandonato e dove sottostante, quell'autostrada, diramazione frenetica di vite in movimento, ne segna il confine invalicabile.

18 commenti:

  1. Col cinema tedesco non ho un felice rapporto: lo trovo molto spesso duro, disincantato, molto spesso cinico (vedi Haneke). Una cinematografia bellissima, ma difficilmente digeribile. Tu, però, giochi sporco e mi citi "Kynodontas", e io non posso che segnarmi anche questo e ringraziarti per l'ennesima perla sfornata. Ormai sei una garanzia.

    (Hai visto "Noriko's dinner table"? Me lo consigliò bombus, e magari non c'entra nulla, ma sta alla base di "Kynodontas", è meraviglioso e tratta anch'esso il tema della famiglia.)

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    1. Ma guarda, è un caso abbastanza raro perchè neppure io nutro molta simpatia per il cinema tedesco. Ho visto molte cose, magari elogiate in giro, che però non ho apprezzato (i film di Maria Speth, per esempio), ma questo stranamente mi ha preso. Diciamo che esteticamente è un pò grezzo, direi quasi semi-amatoriale, però ti coinvolge. C'è una scena in cui i genitori si rincorrono in giardino, giocando, ed è lì che mi è venuto in mente Kynodontas, altre situazioni poi hanno valorizzato la mia impressione che a quanto pare, leggendo successivamente in rete, non era solamente mia.

      Non conosco il film che citi, se bombus ne ha parlato vado a leggere, grazie!

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    2. Non mi pare ne abbia scritto sul blog, però...

      Comunque pensavo anche ad Haneke, che è senz'altro un regista con le palle e che mi piace molto: indubbiamente, per esempio, l'ultimo, "Amour", è un signor film, uno di quelli che consiglieresti in giro eccetera, ma ho trovato che, di per sé, Haneke sia stato crudele nei confronti dello spettatore, specie nel finale, quasi che volesse farlo a tutti i costi soffrire. A ogni modo, questo "Totem" l'ho già trovato e la Speth non la conoscevo, tu che hai visto di lei? Perché "9 lives" sembra interessante, almeno dal punto di vista dell'immagine.

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    3. Hai ragione, Haneke non ha pietà, ti massacra e d'altronde il suo cinema è così, prendere o lasciare. Per quanto mi riguarda prendo, "Amour" è uno di quelli che ho preferito, però il più angosciante in assoluto secondo me resta "il Settimo Continente", terribile!
      Della Speth ho visto "The Days Between" e "Madonnen", cercato tra l'altro perchè la protagonista è Sandra Huller, un'attrice tedesca che in passato avevo già apprezzato in due film (belli in questo caso): "Brownian Movement" e "Requiem".

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    4. Quello mi manca, ma mi pare che sia stato bombus a parlarne anche lui come di un film tremendo, crudelissimo. Onestamente, ho voglia di vederlo, ma mi inquieta un po', perché se mi vieni a dire che il più angosciante non è "Amour" ma quest'altro mi viene un po' di voglia di lasciarlo stiracchiato nel disco ancora per un po', con l'acquolina in bocca però.

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    5. A questo punto resisti ancora un pò... Magari aspetta una mia recensione visto che mi è tornata voglia di vederlo, tanto è un film che non può mancare su queste pagine.

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    6. "The Days Between" e "Madonnen" me li consigli, anche se mi sembra di capire non siano dei capolavori?
      Per quanto riguarda "Noriko's dinner table" probabilmente lo paragonavo ad Alpeis, ma in fondo anche "Kynodontas" potrebbe starci (una visione veramente originale della famiglia). Grazie Yorick!

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  2. La miniera di Frank non risente della crisi internazionale che ha colpito anche il settore minerario estrattivo. La vena, evidentemente, deve essere inesauribile e piena di tesori sconosciuti ai comuni mortali. Una domanda: a quanto ammonta l'obolo che devi versare al folle (e per adesso imperversante) Caronte?

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    1. Eh niente obolo! Dunque sono costretto a vagare in eterno tra le nebbie dell'assenza oppure, a rompervi le scatole per cento anni con film sempre più rari e sconosciuti... a voi la scelta :)

      Caronte a parte: "The Days Between" e "Madonnen" non mi sono piaciuti però non sconsiglierei mai questo tipo di film a un cinefilo come te. Anzi, a "The Days Between" potresti proprio gettarci uno sguardo, sarei curioso di sentire un parere come il tuo. Inoltre tra i due è sicuramente migliore ed è anche l'unico di cui si trovano i sub ita. Se vuoi te li passo via mail.

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    2. Grazie, sei molto gentile. Mi fido ovviamente del tuo giudizio e lo vedrò senza fallo. Grazie ancora per i sub.

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  3. Anonimo13:24

    Come lo trovo?? grazie

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    1. A volte, una passeggiata col quadrupede può essere utile.

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  4. Solo per la precisione. Fiona non è orfana. E non è lei che "abbassa la serranda".
    !

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    1. Errore perdonabile, se si considera il fatto che spesse volte (per es., la rece su Boro), i film di cui parla, non li veda.

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    2. Clap clap.. Vai che ce la fai Cazzin, r/esisti. Avant la guerre! _/\

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    3. A ogni modo, parlando invece seriamente. Si, è probabile che abbia frainteso sulla reale condizione di Fiona ma non di certo sul finale dove, per la precisazione, "abbassa la serranda" è inteso metaforicamente per sottolineare la concomitanza del gesto estremo compiuto dalla protagonista (le due azioni infatti, mi pare avvengano in simultanea). Detto questo, Cazzin, mi sembra alquanto inopportuno venir qui a parlare di errori altrui quando sei il primo, nei tuoi scritti, a scambiare aquile per anguille ed avere, oltretutto, la pretesa di realizzare "film" senza conoscere nemmeno la basilare differenza tra framerate e bitrate... errore perdonabile, comunque. Stammi bene, ma lontano da qui: continua ad avvelenare i tuoi, di spazi, che con Moretti hai oltrepassato veramente il fondo e la quarantina di commenti che ne seguono, credo siano la dimostrazione evidente di quanto il web sia ormai saturo della della tua perniciosa presenza. A mai più!

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    4. Te la sei appena inventata, quella tra framerate e bitrate? Ché non mi pare d'aver mai trattato l'argomento. Certo, il fatto che non ne abbia mai parlato potrebbe implicare, nella mente contorta di qualcuno, che io non conosca la differenza, ma, per l'appunto, è altrettanto vero è difficile affermare qualcosa se mancano i dati necessari per farlo. Anyways, credo di poter recensire Moretti e tutto quel cazzo che mi pare, vista la valanga di capolavori - a te di certo sconosciuto - che sono stato in grado di scovare ("White ash", "White epilepsy", "Threshold" e via dicendo...). Continua così, ViS, parlami alle spalle con i tuoi buffi amici, ché non puoi far altro che questo, parlarmi alle spalle, ché io sto avanti anni luce. Hasta luego.

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    5. Si, sei talmente avanti che chissà perchè, nonostante il tempo, ti ritrovo ancora a bazzicare qui, visto che fino a prova contraria chi interviene a sproposito sei sempre tu (ma che vai cercando alla fine, e soprattutto, chi ti cerca), quindi non risentirti se poi ti viene fatto presente qualcosa che, in sostanza, non non fa altro che evidenziare le tue abitudini; per l'appunto, "è difficile affermare qualcosa se mancano i dati necessari per farlo". E per l'appunto, "parlare alle spalle con i tuoi buffi amici"... Fa piacere il riconoscimento di queste azioni che tu stesso, vai in realtà praticando con protervia da quasi un anno a discapito di chi vuole semplicemente starsene in pace, alimentando continue polemiche al fine di preservare la tua impostura. Complimenti, un modo d'agire "esemplare" ma che ribadisco, alla fine, qui non trova tempo in quanto la questione, per il sottoscritto, è già sepolta da un pezzo. E con questo, buena vida!

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