31.12.13

Resoconti: i migliori film ViS (2012/2013)

Proprio all'ultimo, come i botti di capodanno... Ancora una breve manciata di ore, e anche questo 2013 volgerà (volerà) al termine. Quindi, prima di qualsiasi altra cosa, sono doverosi i migliori auguri di buon fine anno (e buon inizio) a tutti: tutti quelli che seguono questo blog, o che ci passano solamente come meteore e a tutti quelli che in futuro, avranno occasione di passarci, e di seguirlo. E importantissimo, un augurio speciale va ovviamente a quelli che grazie al loro appoggio, ai loro commenti, alla loro costanza e alla loro simpatia hanno contribuito alla crescita di Visione Sospesa, agli "aficionados" insomma: gente stimabilissima come l'amico Yorick di L'emergere del possibile; bombus (Impervie ardue visioni); Ismaele (Markx7), oh-dae-soo (Il buio in sala), Vittorio (Frammenti di cinema) e via di seguito, tutti gli altri che condividono (e spero continuino a farlo) questo piccolo spazio di cinema (in)visto.

29.12.13

Walker

Tsai Ming-liang
Cina, Hk, 2012
26 minuti

Nulla a che vedere (e per fortuna) con il texas ranger norrisiano (ma non l'hanno ancora ucciso?) che da secoli monopolizza periodicamente le pre-serate mediaset. No, questo Walker ne è l'esatto opposto; lo straordinario (e profondissimo) cortometraggio di Tsai Ming-liang ci svela la figura di un monaco buddista che si limita a circolare a testa bassa per le vie di Hong Kong con un panino in mano e un sacchetto di provviste nell'altra. Nota distintiva: il suo cammino procede con una lentezza tale, da far sembrare la metropoli e tutta l'umanità che lo circonda, come una sorta di flipper impazzito.

26.12.13

Echi #12 | Quattro Notti di un Sognatore

Robert Bresson
Francia, 1971
 

Molto probabilmente il film più sognante di Bresson; distante da quel realismo, spesso crudele, a cui l'autore ci ha abituati. E senza dubbio tra i suoi lavori più minimalisti dove i corpi, inamovibili, plasticizzati come figure scultoree in un affresco di affinità dumontiane, possono veramente rapportarsi a quelle macchie di nero dipinto sospese in un vuoto etereo. Fotografie, che il pittore avanguardista espone allo sguardo trasognato di Jacques, l'artista romantico, eternamente innamorato del sogno; quello sugli amori mai concretizzati, ma riformulati periodicamente attraverso i suoi pensieri, la sua voce, i suoi dipinti...

24.12.13

Heli

Amat Escalante
Messico, Francia, Germania, Olanda, 2013
105 minuti

Due impressioni al volo sull'ultima fatica di Amat Escalante, il nuovo villain del cinema messicano, che ci propone un altro squarcio disilluso sulla condizione di una società oppressa. L'occhio della cinepresa ci svela le distese brulle di una nazione (l'area di Guanajuato, Messico Centrale) sopraffatta dalle violenze, dai traffici di droga e dalla corruzione che contamina soprattutto, e in maniera preoccupante, le forze dell'ordine e l'esercito, coinvolti in una vera e propria guerriglia con i narcotrafficanti.

22.12.13

Euphoria (Ejforija)

Ivan Vyrypaev
Russia, 2006
71 minuti
 

L'incontro tra un uomo e una donna in un villaggio isolato dal mondo. Un amore imprevisto e folle li travolge; un sentimento talmente ardente da convincere la donna ad abbandonare per sempre quelle terre in rovina, lasciando il marito e la figlioletta per seguire il suo sogno. Forse, il sogno atteso da una vita...

19.12.13

Echi #11 | Isabelle Adjani

“Riconosco la parte di me che ha fatto qualcosa di orribile, come una sorella che ho appena incontrato per strada. E’ come se le due sorelle fossero fede e sorte. La mia fede non può escludere la mia sorte, ma la mia sorte non può spiegare la fede. La fede non mi ha concesso di aspettare la sorte e la sorte non mi ha dato la fede. Io soffro, io credo, io sono, ma allo stesso tempo io so che c’è un’altra possibilità, come il cancro o la follia. Ma il cancro e la follia distorgono la realtà, la possibilità di cui parlo va oltre la realtà. Io non riesco a vivere da sola perchè ho paura di me stessa, perchè io sono l’artefice del mio stesso male.”

Isabelle Adjani in Possession (Andrzej Zulawski, 1981)

17.12.13

Phantom Love

Nina Menkes
Usa, India, 2007
87 minuti

Lulu lavora come croupier nel casinò di un albergo di Koreatown (Los Angeles); vive sola, in una delle lussuose stanze dell'hotel. Le sue giornate trascorrono nell'apatia e nel silenzio, spezzato solamente da una voce cronista alla tv (dove scorrono continue immagini di repertorio di un'imprecisata guerriglia - o forse, sono le avvisaglie di una futura apocalisse?) o dagli sporadici incontri con la sorella più giovane (Nitzan), psicotica e gravemente delibitata dall'abuso di psicofarmaci.

14.12.13

Tracce #14 | Dalle profondità del dolore

Krakatau (Mariusz Grzegorzek)
Polonia, 1986
10 minuti

"28, VIII, 1883. Anno della più grande esplosione registrata nell'isola di Krakatau. Causata da un'onda marina dell'altezza di 8 metri che ha ucciso 35.000 persone tra Java e Sumatra. I suoni del disastro si sono sentiti in Australia per un raggio di 5.000 km. In molte regioni della Terra, la temperatura è salita improvvisamente. Alcuni anni dopo l'esplosione, gli osservatori dell'Inghilterra e Stati Uniti notarono dei magnifici tramonti di color blu e la luna che diventava verde."

9.12.13

Au Hasard Balthazar

Robert Bresson
Francia, 1966
91 minuti

"Tu vedi il sentiero, la panchina, i nostri nomi sulla panchina, i giochi con Balthazar... Ma io non vedo niente. Non ho tenerezza, né cuore, né sentimenti. Le tue parole non mi fanno più effetto. La dichiarazione d'amore e la promessa infantile che ci siamo fatti, erano di un mondo immaginario. Non era la realtà. La realtà è un'altra cosa." - Anne Wiazemsky (Marie)

6.12.13

Dealer

Benedek Fliegauf
Ungheria, 2004
136 minuti
 

L'ultima giornata di un giovane spacciatore che in sella alla sua bicicletta, attraversa le vie di una città spettrale e con essa, le non-vite dei reietti che la popolano; distribuendo dosi; alleviando sofferenze; facendosi confessore dei tormenti altrui e cercando di ricostruire quei rapporti, destinati invece a svanire per sempre, nel buio più profondo...

3.12.13

Echi #10 | L'epilogo di Salomè

Salomè (Carmelo Bene)
Italia, 1972
73 minuti

Chiariamo subito che sono l'ultima persona in grado di poter argomentare a dovere su un personaggio/summa qual'è stato Carmelo Bene; sulla sua breve incursione cinematografica/o anti-cinematografica ('67-'73) e sul suo rapporto/demolizione col (e del) cinema per il quale, non posso che indirizzarvi direttamente qui (Dialogo con C.B.), all'analisi senz'altro più ferrata dell'amico Yorick.

1.12.13

Crimes of the Future

David Croneberg
Canada, 1970
62 minuti
 

Secondo mediometraggio dopo il consimile Stereo (1969). Anche se rappresenta gli esordi, Crimes of the Future è un film importantissimo nella carriera di David Cronenberg, perchè è il paradigma di tutte le tematiche che andranno a influenzare il suo successivo percorso cinematografico: dalla malattia (Il Demone Sotto la Pelle - Rabid) alla mutazione (Brood - Videodrome - Scanners - La Mosca); dalla sessualità/omosessualità (Inseparabili - Crash - Il Pasto Nudo) alla psicologia (Spider - A Dangerous Method). Senza contare il peso che le avanguardie americane degli anni '60 hanno avuto sulla formazione del canadese.