Ha inizio stasera e si concluderà tra dieci giorni la quarantacinquesima edizione dell'IFFR, festival europeo tra i più rilevanti (nonchè, come ormai i lettori sapranno, prediletto da questo blog) la cui programmazione il sottoscritto ha sempre seguito con scrupoloso interesse.
Anche se a prima vista, c'è da sottolineare che forse, la selezione di quest'anno non sembra riservare grosse sorprese (alcuni titoli tipo Évolution o Cemetery of Splendour, ad esempio, sono già affiorati dalle ultime edizioni del TFF e Cannes), specie per quanto concerne la sezione cortometraggi, che l'anno scorso era parecchio ricca. In compenso, succulenti si presentano le retrospettive su due tra gli autori più rinomati della cinematografia sperimentale, ovvero, Masao Adachi e Pere Portabella (dei quali è stato scelto per l'inserimento in lista un cortometraggio ciascuno) e uno speciale sul cinema spagnolo dei Sessanta, La Escuela de Barcelona:
Anche se a prima vista, c'è da sottolineare che forse, la selezione di quest'anno non sembra riservare grosse sorprese (alcuni titoli tipo Évolution o Cemetery of Splendour, ad esempio, sono già affiorati dalle ultime edizioni del TFF e Cannes), specie per quanto concerne la sezione cortometraggi, che l'anno scorso era parecchio ricca. In compenso, succulenti si presentano le retrospettive su due tra gli autori più rinomati della cinematografia sperimentale, ovvero, Masao Adachi e Pere Portabella (dei quali è stato scelto per l'inserimento in lista un cortometraggio ciascuno) e uno speciale sul cinema spagnolo dei Sessanta, La Escuela de Barcelona:
panoramica di gruppo su quei cineasti innovativi che con i loro film cercavano di contrastare il cinema ufficiale di Madrid durante gli anni della dittatura franchista, e tra i cui nomi presenti, emerge con sorpresa anche quello del veterano Jorge Grau, la cui affezione personale risiede tutta per il cult-genre del 1974, No profanar el sueño de los muertos. Tra le novità invece, oltre al da tempo atteso esordio al lungometraggio del paraguayano Pablo Lamar (La última tierra) dopo i promettentissimi Oigo tu grito e Noche adentro, un'osservazione degna di nota va sicuramente al filippino Khavn (De La Cruz), habitué del festival, che si ripresenta quest'anno con un film dalla durata fiume di ben tredici ore (Simulacrum Tremendum): progetto mastodontico concepito nell'arco di 22 anni che si prospetta come una sorta di diario fotografico composto da registrazioni di svariati tipi (dal video analogico in Super 8 al digitale, passando per il mini-DV), strutturato in ordine non cronologico e, cosa più stupefacente, la cui proiezione sarà accompagnata al pianoforte, per tutta la sua durata, da Khavn stesso. Detto questo, quindi, come da tradizione annuale, la solita personale scremazione di titoli (una cinquantina tra film e cortometraggi) che potrebbero rivelarsi in un futuro, imminente o meno, visioni più o meno interessanti... Waiting to discover.
LUNGOMETRAGGI
A Woman, A Part
Elisabeth Subrin
USA, 2016 | 98'
A Woman, A Part
Elisabeth Subrin
USA, 2016 | 98'
Acteón
Jorge Grau
Spagna, 1965 | 75'
Animal político
Tião
Brasile, 2016 | 76'
Cemetery of Splendour
Apichatpong Weerasethakul
Thailandia, Uk, Francia, Germania, Malesia, 2015 | 122'
Communication & Lies
Lee Seungwon
Corea del Sud, 2015 | 103'
Endorphine
André Turpin
Canada, 2015 | 84'
Esa sensación
Julián Génisson, Juan Cavestany, Pablo Hernando
Spagna, 2016 | 80'
Esquizo
Ricardo Bofill
Spagna, 1970 | 80'
Évolution
Lucile Hadžihalilovic
Francia, Belgio, Spagna, 2015 | 81'
Fado
Jonas Rothlaender
Germania, Portogallo, 2016 | 100'
Fear Itself
Charlie Lyne
Uk, 2016 | 88'
Free in Deed
Jake Mahaffy
USA, Nuova Zelanda, 2015 | 98'
Ghost Ship
Koldo Almandoz
Spagna, 2016 | 65'
Greater Things
Vahid Hakimzadeh
Uk, Giappone, 2015 | 66'
Heart of a Dog
Laurie Anderson
USA, 2015 | 75'
History's Future
Fiona Tan
Olanda, 2016 | 95'
La calle de la amargura
Arturo Ripstein
Messico, Spagna, 2015 | 100'
La Casa
Diego Lerman
Argentina, 2015 | 192'
La luz incidente
Ariel Rotter
Argentina, Francia, Uruguay, 2015 | 95'
La última tierra
Pablo Lamar
Paraguay, Olanda, Cile, Qatar, 2016 | 77'
Lamb
Yared Zeleke
Etiopia, Francia, Germania, Norvegia, Qatar, 2015 | 94'
Le Moulin
Huang Ya-li
Taiwan, 2015 | 162'
MA
Celia Rowlson-Hall
USA, 2015 | 82'
Malgré la nuit
Philippe Grandrieux
Francia, Canada, 2015 | 156'
Minotauro
Nicolás Pereda
Messico, Canada, 2015 | 53'
Mother
Vlado Skafar
Slovenia, Italia, 2016 | 90'
Noche de vino tinto
José María Nunes
Spagna, 1966 | 98'
O espectador espantado
Edgar Pêra
Portogallo, 2016 | 70'
Oscuro animal
Felipe Guerrero
Colombia, Argentina, Olanda, Germania, Grecia, 2016 | 107'
Pacífico
Fernanda Romandía
Messico, 2016 | 72'
Paradise
Sina Ataeian Dena
Iran, Germania, 2015 | 99'
Sayonara
Fukada Koji
Giappone, 2015 | 112'
Simulacrum Tremendum
Khavn
Filippine, 2016 | 780'
Tanna
Bentley Dean, Martin Butler
Australia, 2015 | 104'
Tenemos la carne
Emiliano Rocha Minter
Messico, Francia, 2016 | 79'
The Garbage Helicopter
Jonas Selberg Augustsén
Svezia, Qatar, 2015 | 99'
The Strange Case of Shiva
Arun Karthick
India, 2015 | 75'
Unseen: The Lives of Looking
Dryden Goodwin
Uk, 2015 | 90'
Wake (Subic)
John Gianvito
Filippine, USA, 2015 | 277'
We Make Couples
Mike Hoolboom
Canada, 2016 | 57'
Where the Chocolate Mountains
Pat O'Neill
USA, 2015 | 55'
CORTOMETRAGGI
4 Eyes
Keiichi Tanaami
Giappone, 1975 | 9'
All Still Orbit
Dane Komljen, James Lattimer
Croazia, Serbia, Germania, Brasile, 2016 | 23'
Ali's Boat
Sadik Alfraji
Olanda, 2015 | 7'
Bending to Earth
Rosa Barba
USA, Germania, 2015 | 15'
Bowl
Masao Adachi
Giappone, 1961 | 25'
Font màgica
Izabella Pruska-Oldenhof
Canada, 2016 | 6'
Half Human, Half Vapor
Mike Stoltz
USA, 2015 | 12'
Harbour City
Simon Liu
Hong Kong, Uk, 2015 | 14'
La tempesta
Pere Portabella
Spagna, 2003 | 6'
The Asylum
Prapat Jiwarangsan
Thailandia, 2015 | 9'
This Is Not a Song of Hope
Daniel Aragão
Brasile, Olanda, 2016 | 21'
Tribute to Art #2
Frank Scheffer, Frans Zwartjes
Olanda, 2016 | 14'
Avevo dato un'occhiata al programma di Rotterdam ma non ne avevo ricavato granché, mi sembra che quest'edizione sia più sottotono rispetto alle precedenti, eppure dalla tua scrematura qualcosa di interessante sembra esserci, è stata sicuramente più curata ed interessante della mia! :) Ancor più dei filippini, i lavori più promettenti mi sembrano essere (cortometraggi esclusi) quello coreano, l'ultimo Lamar e soprattutto l'ultimo Pereda che promette davvero molto!
RispondiEliminaIn effetti avevi ragione, rispetto agli anni precedenti, complessivamente il festival è forse un pò sottotono. È che ad una prima scorsa mi ero imbattuto subito su alcuni corti e un film (Animal Politico) che mi avevano fatto pensare ad una edizione portentosa. Tutto sommato comunque, anche quest'anno sono riuscito ad appuntarmi cose che, almeno sulla carta, sembrano parecchio interessanti... Da come viene descritto, l'ultimo Pereda sembra qualcosa di sorprendentemente statuario :D
EliminaCiao Frank!
RispondiEliminaEh sì, grande festival quello olandese, non c'è che dire. Un programma interessante, colmo di autori dei quali non conoscevo neanche il nome. Ho da dire però che ho trovato 4-5 pellicole sulle quali ho aspettative enormi. Una è sicuramente "Malgré la nuit", ma non ti nego che le vere attenzione sono rivolte ai nuovi lavori dei tre giovani registi sudamericani: Guerrero (meraviglioso 'Corta'), Pereda (ho amato moltissimo 'Verano de Goliat' e, ancor di più 'Los Ausentes') e Lamar (veramente notevoli i due cortometraggi citati da te sopra). Ho dato una sbirciata a qualche trailer..."Oscuro Animal" sembrerebbe potentissimo. Degno di particolare attenzione, come hai fatto intuire tu stesso con l'ottima presentazione, sarà il film-fiume di Khavn (sai dirmi se si trova qualcosa di suo in giro?). Mi Segno inoltre "Tenemos la carne" di Rocha Milter (grazie al tuo blog, l'anno scorso ho recuperato 'Dentro' e non mi era affatto dispiaciuto").
A sensazione quale ti ispira a te? E ti volevo chiedere se eri mai stato a Rotterdam.
Hola Pietro!
EliminaPure io nutro molte aspettative sui lavori dei sudamericani: Lamar è una garanzia, Pereda, dopo i film da te citati (i preferiti anche per me) lo è quasi e "Oscuro Animal" sembra portentoso. Ma anche per i filippini c'è curiosità, a parte Khavn, quell'altro film (Wake) intriga parecchio. Un pò meno invece, a essere onesti, le aspettative per Grandrieux (o più specificatamente, per questo suo film) non sono altissime, comunque, staremo a vedere. Non sono mai stato al festival, purtroppo, ma ti confesso che ogni anno il pensiero di partire è forte... Chissà che prima o poi, magari ;)
ah si, qualcosa di Khavn si trova, possiamo sentirci via mail ;)
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