Riccardo Vaia, Cristina Pizzamiglio, Luigi Bonora
Italia, 2021
37 minuti
Opening title: note dal sapore remoto. Insinuanti modulazioni sonore rintoccano nella memoria di "chi l'ha vista... morire?". Bonora padroneggia Nicolai nel mezzo di un rito magico officiato da una rediviva Madame Blanche, dove lo spazio filmico si tinge di "tutti i colori del buio" disseminando tracce di un segreto: "la chiave, è sotto la suola delle tue scarpe".
Mentre un Marcus Daly argentiano ricerca segni
e indizi tra le antiche rovine di quel luogo, questi paiono
materializzarsi in un presente che rimodella, attraverso efficaci giochi
di luce anamorfica, architetture suspiriane dai toni "profondo rosso"
e simulacri di eroine bennettiane. In egual misura dedite a
un'esplorazione tra gli oggetti, avide di scoperchiare segreti finchè,
la lettura de Il giardino di Afrodite di Bayros, non accende "l'osceno desiderio", o come direbbe il satiro: "quei piacevoli brividini sulla pelle, che non si possono raccontare".
E ci si ridesta così, dal sogno erotico franchiano, come un delicato
soffio di cipria sul viso, ma destinato ben presto a mutare in un vento
di neve che ne increspa l'epidermide. Nel mentre, la musica primitiva
resiste nel suo "stridulum" incessante... "E intanto, scandisco il tempo": tam... tam... tam...
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