13.10.13

Sudoeste

Eduardo Nunes
Brasile, 2012
127 minuti


Alle prime luci del mattino, Clarissa muore dando alla luce Clarissa, la quale viene cresciuta dalla levatrice (una sorta di fattucchiera) in una baracca sul mare, nascosta agli occhi della civiltà, finchè un ragazzino curioso scopre della sua esistenza. Clarissa fugge per seguirlo, per scoprire assieme a lui (e per sempre, con lui) le meraviglie di un mondo a lei sconosciuto; solca le acque accompagnata dal suo cane, approda sulla terraferma e ne contempla gli spazi, il tempo, l'universo estatico che l'assorbe e che la induce a un torpore che ben presto si tramuta in sonno, sogno, eternità...
Straordinariamente poetico, Sudoeste è un film che si dischiude orizzontalmente, non solo per un inusuale formato cinemascope 2.55:1 (strettissimo), ma soprattutto nel suo formarsi onirico attraverso i tre stadi esistenziali - morte, (ri)nascita e nuovamente morte - della protagonista (Simone Spodalore) nell'arco di un solo giorno. Da un'aurora che come in Stellet Licht sorge, rischiarando questa volta le campagne di un villaggio brasiliano di pescatori, alla luce di una candela in procinto di spegnersi nella notte. Ed è qui, in questa fazione di tempo sospeso tra la vita e la morte, che si può riscontrare un'analogia con Béla Tarr più ancora, forse, che nell'estetica monocromatica che avvolge l'ambientazione rurale; la fiamma che simboleggia la vita e che in The Turin Horse languiva nell'oscurità totale e definitiva, coinvolgendo il mondo intero, nell'esordio di Eduardo Nunes si estingue individualmente, chiudendo un ciclo magico, sicuramente inesplicabile, ma che era consapevolmente atteso fin dal principio; ad ogni passaggio da uno stadio all'altro (geniale, la radura che al passaggio di Clarissa scinde il tempo, e la sua vita). A differenza della desolante visione di Tarr però, Sudoeste trascende la terrenità e spalanca una finestra su una dimensione soprannaturale che vivifica la memoria; il ricordo di un sentimento forte, imperituro, come può esserlo l'amore, affiora fulgente per poi dilatarsi in un bianco intenso. Il buio quindi non annienta mai completamente la luce (esplicativa, l'immagine di quel sole abbacinante che irradia la terra, la spiaggia, il corpo di Clarissa) e le tracce chiarificanti, emergono maggiormente in quelle occasioni dove i due ragazzini s'incontrano, giocano, si rincorrono (interessante il balcone che si spalanca e si chiude più volte, sui due) sotto una pioggia scrosciante, che si fa metafora di continua rigenerazione.


Sudoeste, rimane una di quelle opere dove contemplazione e surrealismo creano un'amalgama quasi, perfetta, perchè volendo cercare probabili disarmonie, il comparto musicale, personalmente risulta inappropriato e tende a soffocare l'atmosfera naturalistica e forse, essersi affidati solamente al suono dell'ambiente, avrebbe rafforzato ulteriormente la suggestività del film. Infine, restando in tema di surrealismo (e gente surrealista), c'è da soggiungere che nell'osservare Clarissa (bambina) interagire con quel "paradiso terrestre", non può che riportare alla luce l'idilliaco prologo di Angeles y Querubines, diretto da quel Rafael Corkidi, che fù direttore della fotografia del Jodorowsky più potenziale: Fando y Lis - El Topo - La Montagna Sacra.

10 commenti:

  1. Sei riuscito a vederlo sottotitolato questo? c'è un presunto sito per vederlo in streaming ma mi chiede di creare un profilo google+...indicazioni?

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    1. Ma su questo presunto sito è sottotitolato? Perchè a quanto pare non esistono tracce di sub in nessuna lingua, ho dovuto guardarlo in portoghese... ahimè!

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    2. Ah no mi pareva strano..se cerchi su google "sudoeste sottotitoli" ti viene l'anteprima del film completo..però sto sito è tradotto automaticamente (si capisce già dalla descrizione stramba del film) e non sembra partire nemmeno...vabbè quindi per ora solo fiumiciattoli portoghesi? ;)

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    3. Campagne, portghesi! Via terra è meglio ;)

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  2. Troppa, e tanta!, roba, 'sto film, me lo sento. Ho subito scritto a mio fratello di procurarmelo, anche se credo dovrò attendere i sub inglesi per poterlo vedere, ma questa parte della recensione ("a differenza della desolante visione di Tarr però, Sudoeste trascende la terrenità e spalanca una finestra su una dimensione soprannaturale che vivifica la memoria; il ricordo di un sentimento forte, imperituro, come può esserlo l'amore, affiora fulgente per poi dilatarsi in un bianco intenso"), oltre ai vari nomi citati, mi fa scalpitare; quel fulgido b/n, poi, mi entusiasma, e la contemplazione surrealista di cui parli sembra atomica. Giusto per farmi sbavare un altro po', com'è messo a piano-sequenza? No perché se almeno un po' è tariamo in questo deve senz'altro esserlo. Grazie, visione: piacevolissima scoperta, lo dico a priori.

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    1. Allora, direi che il tempo è meno dilatato che nei film di Tarr. I PS non raggiungono mai lunghezze esagerate, però ci sono le stesse carrellate (molto lente) su piano orizzontale, specialmente all'inizio nonchè, quel classico movimento circolatorio, usato anche da Fliegauf in "Dealer", che trovo perfetto nel rendere il tutto ancora più onirico, ipnotico.
      Secondo me, potresti tentare di guardarlo anche senza sub, intanto, anche perchè i dialoghi sono veramente pochi e il film riesce a farsi comprendere in modo eccellente, solo con le immagini. Grazie a te, attendo curiosissimo le tue impressioni!

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    2. Sì, dopo la menzione a Fliegauf, non posso che metterlo in cima alla lista tra i film da vedere, almeno per capire di cosa parli quando commistioni così tanti stili registici che spaziano da Fliegauf a Jodorowsky, da Tarr a Reygadas...

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    3. Reygadas: prologo - Tarr: un pò tutto, ma specialmente nel finale - Fliegauf: movimenti di camera - Jodorowsky non c'entra: il riferimento va a Corkidi (suo direttore della fotografia) per le sequenze in cui Clarissa da bambina, approda sulla terraferma ;)

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  3. ce l'ho da un po', aspetto sottotitoli

    mi sa che mi butto lo stesso, da quello che scrivi è ancora più bello di quanto pensassi.

    ciao f.

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    1. Come scrivevo a Yorick, potresti buttarti lo stesso, per una prima visione intanto, senza sub. Ne resterai comunque ammaliato ;)

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