9.4.13

Enter the Void

Gaspar Noè
Francia, Germania, 2009
155 minuti


Il Cinema visto dall'alto.
Il grande sogno di Gaspar Noè.
Il suo progetto più ambizioso.

Enter the Void è l'ultimo vorticoso e psichedelico viaggio della mente devastata dalle droge di Oscar, un giovane spacciatore che viene ucciso in un locale di Tokyio ad appena 25 minuti dall'inizio del film. Il regista aveva pensato a questa storia, ancora prima di girare Irreversibile (2002), nel quale aveva già sperimentato i suoi allucinanti virtuosismi di ripresa ormai diventati un suo marchio di fabbrica e che in Enter the Void raggiungono l'apoteosi. Una coloratissima Tokyo al neon sorvolata in soggettiva dall'anima del protagonista che, osservando il presente sotto di lui, rivive tutto il suo passato;

dall'infanzia alla tragica perdita dei genitori in un incidente d'auto, alla promessa fatta alla sorella di non abbandonarla mai, punto centrale di tutto il film. Due ore e mezza di autentico "Roller Coaster" da capogiro alla base di una struttura narrativa che, se analizzata con attenzione, immedesimandosi e calandoci in quel "vuoto" con Oscar, risulta appagante quanto, se non oltre, l'involucro cromatico e fantasmagorico messo in scena dal regista. Ed anche se costui ha dichiarato che tutto quello che vediamo nel film è solo il frutto delle allucinazioni che ha il protagonista sotto l'effetto del suo ultimo "bad trip", Enter the Void può essere letto sotto un punto di vista molto più interessante: l'infinito ciclo su vita/morte/rinascita. La spegazione ci viene già fornita durante i primi minuti di film, quando Alex, l'amico di Oscar, chiarisce il significato di quanto scritto sul "Libro dei Morti"; partendo dall'idea del distacco dell'anima dal corpo, con lo fluttuare al di sopra della vita terrena (fantastica ed esemplare in tal caso la sequenza nel bagno, ripresa dall'alto, dove si percepisce il battito del cuore di Oscar che lentamente si ferma, penso che finora nessun regista sia riuscito a rendere così tangibile l'idea del trapasso) attraversando il tunnel di luci e colori che si vivono durante il passaggio da una dimensione all'altra (in questo caso i flash psichedelici sotto l'effetto del DMT si accostano perfettamente con questa interpretazione), fino all'ipotesi della reincarnazione, con la possibilità di una seconda vita, magari migliore a quella appena trascorsa. Secondo questa chiave di lettura, il finale del film risulta senz'altro positivo, mostrandoci il percorso conclusivo di Oscar tra le incandescenti stanze del Love Hotel, tra corpi avvinghiati sui letti, fellatio che sprigionano fluidi fosforescenti, fino alla penetrazione nel corpo della sorella per poter rinascere (geniale la scena del coito visto dall'interno, con relativa eiaculazione e spermatozoi che attaccano l'ovulo)...


Per tutto il film, il "vuoto" è costantemente percepibile attraverso dialoghi e suoni che restano ovattati ed un utilizzo sfrenato della ripresa fuori fuoco, raggiungendo il culmine nella sequenza finale del parto. Inoltre, come in precedenza, Noè carica una certa dose di violenza "gore" dove tra le scene più forti spicca senz'altro quella dell'incidente, rivissuta più volte sotto varie soggettive, dove la sorellina di Oscar urla davanti al corpo martoriato della madre.
Film quasi perfetto, se non fosse per la durata un pò troppo eccessiva nella seconda parte, ma che comunque ricompensa con gli ultimi 10 minuti in cui si raggiungono vertici di assoluta spettacolarità.. o di massima irritazione, per tutti quelli che hanno visto nel film solamente una (ingiustificata) esibizione psichedelico-pirotecnica del regista. Noè o lo si ama o lo si odia, ma per chi scrive, Noè è un maledettissimo genio e lo si è indubbiamente già visto con il suo capolavoro Seul Contre Tous. Da 10 e lode i folgoranti titoli di testa!

23 commenti:

  1. D'accordo su tutto: un grandissimo film, quasi perfetto. Un film che non dimentichi!
    Dopo la visione sono rimasto, però, in stato "catatonico", sfiancato nel seguire il folle fluttuare della camera.

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    1. Quelli che hai accusato sono gli effetti del DMT, dopo la visione è infatti consigliato di mettersi immediatamente a riposo :)

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  2. Un film che non conosce vie di mezzo. o lo si ama o lo si odia.

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    1. Ciao e benvenuta! E' verissimo, ma nel tuo caso, amore o odio?

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    2. Scusa, sono la solita cafona che entra in casa d'altri e nemmeno saluta! Ciao, e grazie! :)

      Nel mio caso amore, che è iniziato dai titoli di testa!

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    3. Ma figurati, non c'è nessun problema. Grazie a te per il seguito :)
      Al più presto faccio un salto anche dalle tue parti!

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  3. una delle esperienze cinematografiche più totali e grandiose degli ultimi anni.
    enterate tutti nel void! :)

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    1. Ciao Marco, mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo :) Benvenuto anche a te e grazie per il seguito!

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  4. Un film immenso, che ti prende e ti rigira come un calzino.
    Stupendo dai titoli di testa al finale.

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    1. Già, i titoli di testa poi sono una vera bombardata.
      Vedo che siamo tutti d'accordo, in positivo!

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  5. Non l'ho mi visto. A questo punto, anche leggendo i vostri commenti, mi sa che recupero.

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    1. E' un'esperienza, che se vissuta con lo stato d'animo giusto, non può che restare indimenticabile.

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  6. Bello, senz'altro, però non è un film "che resta" se non per gli accorgimenti stilistici a livello di regia, per il resto mi è risultato eccessivamente stoppaccioso. La reincarnazione, però, non ce la vedo, o meglio non ce la vedo in una prospettiva così cristologica come la metti giù tu. A mio parere, era più che altro un non arrendersi alla morte.

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    1. La tua potrebbe essere un'altra interessante chiave di lettura, ma il finale (o specificatamente, proprio l'ultima inquadratura intendo) come lo interpreteresti in questo caso?
      Secondo me quell'inquadratura è significativa perchè chiude perfettamente il cerchio dando un senso al racconto di Alex...(e se vuoi ne parliamo)
      Ad ogni modo ho visto un'intervista a Noè riguardo al film e vai pure tranquillo, che le nostre impressioni sono abbastanza lontane dal suo punto di vista ;)

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    2. Allora, purtroppo non ce l'ho sottomano, però ricordo abbastanza bene l'inizio, che riguardava il libro dei morti tibetano. Purtroppo o per fortuna, sono occidentale, ma quindi quel libro, che ho letto e riletto senza capirci niente, rimane per me un mistero. Anche lì si parla di reincarnazione, ma è una reincarnazione diversa, cioè almeno io l'ho percepita in modo totalmente diverso dalla Pasqua cristiana. Se non sbaglio, ma vado a memoria per cui correggimi pure, Alex non vola sopra Tokyo ma sopra un modellino di Tokyo, quindi una finta Tokyo. Come a dire una resurrezione-giocattolo.

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    3. Pure quello hai letto? Se non ci hai capito niente tu, figurati io! Basandomi dunque solamente su quanto del libro viene detto nel film, la mia idea è questa: l'inconscio di Oscar resta suggestionato dal racconto di Alex. Morendo, lui rivive a ritroso tutta la sua vita, partendo proprio dalle ultime cose ascoltate (il libro dei morti) e vissute (il modellino di Tokyo si trova nella casa di uno degli spacciatori, lui l'osserva ma in realtà non ci vola sopra. Essendone rimasto affascinato, ne rivede le stesse luci e colori mentre sorvola la Tokyo reale) fino al momento della nascita o (ri)nascita (il volto della donna nell'ultima inquadratura è talmente sfocato che potrebbe essere sia il volto di sua madre, che quello della sorella), questa scena praticamente siamo Noi/Oscar nel momento in cui veniamo al mondo.

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    4. Come interpretazione regge moltissimo, ma, purtroppo, la vediamo in maniera diversa alla base: da quel che ho capito, per te è un film sul vuoto, sull'assenza, sulla morte, per me invece è un film sulla vita. Allora, cercherò di dipanare meglio un discorso appena ne avrò occasione magari scrivendone una breve recensione, comunque è interessante che nel film si parli di spiritualità piuttosto che di religione, del libro tibetano piuttosto che della Bibbia, perché "Il libro dei morti tibetano" è, fondamentalmente, un libro dei vivi, vivi che vivono in assenza di chi è vissuto prima di loro. C'è davvero poco di spirituale, in quel libro, e questo Noè lo capisce benissimo: infatti, il film è sui vivi, non sul morto (noi vediamo sempre chi è vivo e mai il morto, perché il morto è morto e, essendo morto, non ha più una propria identità personale), eccetera. Anzi, il morto è colui che ci dà la possibilità di vedere i vivi, è - in qualche modo - in funzione dei vivi nello stesso modo in cui i vivi (tibetani ma non solo, anche gli antichi romani avevano abitudini simili) lo sono dei morti. Il morto è un buco dell'esistenza, e i vivi (vedi la scena della sorella affranta) hanno il compito di perpetrare la loro memoria. In questo senso, noi non vediamo il morto ma ciò che era da vivo e quelli che l'hanno succeduto. Sostanzialmente, lo vedo più come un film sulla vita dopo la morte, ma non nel senso della reincarnazione quanto, piuttosto, in quello di coloro che vivono dopo che un altro è morto.

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    5. Filosoficamente impeccabile!

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    6. Questo scambio mi ricorda come il poveretto Yorick non capisca fondamentalmente un cazzo di religione e spiritualità. Legge, legge, ragiona, filosofa, parla, parla, e inquarda nelle categorie mentali in cui ha scelto di rifugiare il proprio ego ribelle credendo di comprendere o di poter comprendere e addirittura interpretare il mondo; buon per il mondo che molto gli sfugga e che parecchie delle sue cazzate giudicanti sparse qui e là gli tornino karmicamente addosso similmente a cani che rotolano sul letame

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  7. ce l'ho lì pronto da un sacco di tempo ma non ho mai il coraggio di premere quel dannato tasto play!

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    1. Già il fatto che che tu c'è l'abbia pronto è un buon inizio. Capisco che magari l'imponente durata possa far desistere, ma nel caso in questione si tratta di un prodotto che abbraccia una gamma di pubblico molto più ampia rispetto ad altri film presenti quì. Un divoratore di cinema come te, deve lanciarsi nel vuoto!

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  8. L'ho voluto vedere solo per la presenza di Paz de la Huerta, attrice 'di nicchia' che a me piace moltissimo. Ottimo film, comunque. Faticoso ma assolutamente originale.

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    1. Si, la figliola mi sembra un'altro buon motivo per avvicinarsi al film :)

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