tag:blogger.com,1999:blog-3124748050714619465.post6805057772242344475..comments2024-01-11T00:21:16.122+01:00Comments on Visione Sospesa: Over Your Cities Grass Will GrowViShttp://www.blogger.com/profile/11682335213674485447noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-3124748050714619465.post-33966512497636707862014-07-23T15:45:53.127+02:002014-07-23T15:45:53.127+02:00L'ho visto, ed effettivamente anche nel suo ca...L'ho visto, ed effettivamente anche nel suo caso credo valga più che altro come documento sull'operato dell'autore, hai ragione. Complessivamente non è male, ma ho preferito OYCGWG, senza ombra di dubbio. Ci sono parecchi momenti interessanti però, a differenza del film qui recensito, manca un vero e proprio segmento che possa entusiasmarti, come il finale di cui abbiamo parlato ieri, per esempio. Il reparto musicale invece l'ho trovato di grande impatto, direi perturbante. Da parte mia, su Mubi tre stelle, ma solo per la mancanza della mezza...ViShttps://www.blogger.com/profile/11682335213674485447noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3124748050714619465.post-40655287573408209732014-07-23T11:17:54.503+02:002014-07-23T11:17:54.503+02:00Sì, ci sono delle scene davvero formidabili, e in ...Sì, ci sono delle scene davvero formidabili, e in effetti il film dev'essere visto per questo solluchero estetico che, sul piano emozionale, val davvero poco ricondurre al cinema della Fiennes o all'opera architettonica di Kiefer, perché l'impatto è devastante. "Manufactured landscapes", invece, sei riuscito a vederlo? Che te ne è sembrato?Francesco Cazzinhttps://www.blogger.com/profile/14898611087713199121noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3124748050714619465.post-27677105439241492472014-07-22T21:47:43.450+02:002014-07-22T21:47:43.450+02:00Il tuo discorso non fa una piega anzi, credo anch&...Il tuo discorso non fa una piega anzi, credo anch'io che il OYCGWG funzioni quasi esclusivamente a favore delle opere dell'artista, tanto che mentre scrivevo, il riferimento al documentario su Tarr mi era passato per la mente. I film su Zizek invece non li ho ancora visti (ma mi sono riletto la tua vecchia recensione, non ricordandomi che effettivamente ti aveva lasciato dei dubbi) e "Manufactured Landascapes" penso di guardarlo stasera. Ma come ho scritto, personalmente la cosa di cui più risente questo film è una struttura che non funziona, in modo particolare nella parte centrale. Concordo anche sul fatto che questo postmoderno sia alquanto incomprensibile, anche se del resto, credo di avere un certo grado di sensibilità nei suoi confronti, perchè generalmente mi affascina, e non poco, proprio per la sua forza estetica. E' ovvio quindi, che se mi piazzi davanti agli occhi un finale del genere, con quattro blocchi di cemento che sembrano sostenersi per miracolo, e tra l'altro, che nel suo insieme ho trovato perfetto (movimenti di camera, musiche, ambientazione), impossibile per uno come il sottoscritto, non lasciarsi trasportare. Ciò che una data sequenza riesce infondere dentro di te in quell'istante; è importante. E questa, è un'emozione che la Fiennes è riuscita a regalarmi, anche solo per cinque minuti. ViShttps://www.blogger.com/profile/11682335213674485447noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3124748050714619465.post-76103267453280124292014-07-22T18:39:24.615+02:002014-07-22T18:39:24.615+02:00Ti dico la verità: con la Fiennes non ho un buon r...Ti dico la verità: con la Fiennes non ho un buon rapporto. Cioè, non credo proprio di capire il suo cinema, e questo credo sia dovuto al fatto che attraverso il cinema lei esponga una sensibilità nei confronti del postmoderno (Zizek e Kiefer appunto, ma anche von Trier) che non mi è chiara e, in tutta onestà, non mi convince nemmeno molto. Questa pellicola (combinazione, l'ho vista giusto la settimana scorsa), però, fa eccezione, non fosse altro per le maestosità delle architetture (i due film su/con Zizek, invece, a rivederli lasciano davvero frustrati e vien quasi da scagliare qualcosa contro il televisore): il dubbio, dunque, è che l'intero documentario non valga più che altro per l'opera dell'autore documentato, come è successo per "Tarr Béla, I used to be a filmmaker" e, forse in misura un po' minore, per "Manufactured landscapes"; insomma, senza nulla togliere al film in sé, mi chiedo quanto senso abbia, oggi come oggi, rendere dipendente il cinema, scardinarlo dalla sua autonomia e farne un qualcosa che ha molto più a che vedere col mezzo piuttosto che con l'oggetto che molti registi (dico a caso: Liu Jiayin) hanno dimostrato (poter) essere.Francesco Cazzinhttps://www.blogger.com/profile/14898611087713199121noreply@blogger.com